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Jacky Marti: ‘Con la Rsi portiamo Lugano nel mondo’

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Gli esempi a livello regionale con cui illustrare il ruolo di “motore culturale” della Rsi e le modalità diverse in cui si esprime sarebbero molti. Iniziamo dall’open air per eccellenza, Estival Jazz, da 40 anni gratuito. Il direttore, Jacky Marti, ci spiega in che cosa consiste il sostegno della Rsi: «La Rsi non è uno sponsor, ma acquista i diritti di diffusione e quei soldi in gran parte vanno agli artisti. La sua presenza è fondamenta­le perché dà prestigio alla manifestaz­ione e favorisce la presenza di altri sponsor». Jacky Marti parla come direttore artistico di Estival ma anche come ex dirigente Rsi: «La Rsi è il motore culturale del nostro paese, non vi è iniziativa culturale che non la veda coinvolta, direttamen­te o indirettam­ente». Per quanto riguarda l’open air in piazza Riforma, non è solo una questione musicale, come dovrebbero aver presente tutti i municipali della Città... «Se non ci fosse la Rsi, non ci sarebbe più Estival. Non c’è solo l’acquisto dei diritti, ma pure tutta l’infrastrut­tura per essere in piazza: del suono ci occupiamo noi, ma le luci e quindi la scenografi­a sono curate da loro. Non dimentichi­amo per altro che la Rsi è presente perché Estival è gratuito»... E si ritorna così al discorso sugli sponsor da motivare, anche con la presenza della tv e oggi con i milioni di visualizza­zioni raccolti su YouTube da alcuni concerti di Estival, che, grazie alle immagini della Rsi, portano Lugano nel mondo. Estival, aggiunge Marti, si rivela così una “palestra di bravura” per i tecnici di Comano: «Tant’è vero che nel 2010 Estival ha vinto un Grammy Award grazie a un disco registrato dal vivo di Joe Zawinul, due mesi prima della sua morte. Un premio alla profession­alità della Rsi: non vinci un Grammy se la qualità della registrazi­one non è eccelsa».

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