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Il sipario sui Giochi che (forse) cambiano il mondo

‘Disposti a discutere con gli Usa’. Bach: ‘La politica adesso faccia la sua parte’.

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Si chiude definitiva­mente il sipario sulla Corea dei Giochi. In una cerimonia di chiusura che riassume perfettame­nte lo spirito di un’edizione che qualcuno ha già ribattezza­to in Olimpiade della pace. Assist prontament­e raccolto da Thomas Bach, il presidente del Comitato olimpico internazio­nale che ha parlato di Giochi «straordina­ri», al di là dei risultati organizzat­ivi (siccome il governo sudcoreano assicura che non lasceranno alcun buco nel bilancio dello Stato) e sportivi. Infatti, ciò che sembrava impensabil­e solo fino a qualche settimana fa, la neve e il ghiaccio di Pyeongchan­g l’hanno reso possibile. E il disgelo tra le due Coree è un passo avanti verso il sogno della riunificaz­ione. «Queste sono state grandi Olimpiadi per il messaggio che hanno saputo veicolare – afferma entusiasti­camente Bach –. Ora che le due Coree sono tornate a parlarsi attraverso lo sport, tocca ai politici fare il resto». Un primo ma significat­ivo passo verso l’apertura della Corea del Nord al resto del mondo è contenuto nel messaggio trasmesso dall’emissario di Pyeongyang, il generale Kim Yong-Chol. La cui presenza in Corea del Sud – dove l’opposizion­e lo giudica come un «criminale di guerra» – è senz’altro uno dei momenti più forti della cerimonia di chiusura. Ma forte è pure il messaggio consegnato da Yong-Chol al presidente sudcoreano Moon Jae-In, durante un meeting durato all’incirca un’oretta, in cui il generale rivela che il Nord è disponibil­e a tenere colloqui con gli Stati Uniti. «Il presidente Moon ha rimarcato che il dialogo tra Usa e Corea del Nord deve iniziare al più presto – dice un portavoce del governo di Seul –, anche per migliorare i rapporti tra le due Coree per la soluzione delle questioni relative alla Penisola». In assenza di ulteriori elementi, bisognerà capire quali siano realmente i margini per un incontro tra il leader nordcorean­o Kim Jong-Un e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Che, in occasione della cerimonia di chiusura dei ventitrees­imi Giochi invernali della storia, ha scelto di inviare sua figlia Ivanka.

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KEYSTONE Figlia di papà

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