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Petardo a scuola: una segnalazio­ne

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Il padre di un allievo delle Medie ha segnalato alla direzione che il figlio ha ricevuto in dono da un compagno un petardo vietato (foto). La direzione: «Un caso isolato, ma vigileremo».

Da quando, nelle ultime settimane, le detonazion­i serali a Bellinzona hanno fatto parlare parecchio sui media e sui social, molti genitori e operatori scolastici hanno drizzato le antenne per capire se si fosse in presenza di un fenomeno diffuso. Col fermo e successivo rilascio di un 19enne della regione sospettato di essere l’autore dei botti, si potrebbe ritenere il caso risolto. Tuttavia, interrogat­o, lui si è accollato la responsabi­lità solo di alcuni episodi, indicando agli inquirenti altri giovani più o meno direttamen­te coinvolti. Se così fosse, in circolazio­ne vi sarebbero più emulatori, forse più giovani di lui. Una preoccupaz­ione in tal senso giunge da un padre di famiglia che ha segnalato alla direzione di una scuola media del Bellinzone­se (nome e sede sono note alla redazione) che a suo figlio un compagno di classe ha regalato nei giorni scorsi un petardo “Superbölle­r 1” prodotto in Germania dalla Weco, leader nel settore, e dotato di miccia corta. Di categoria F2, l’Ordinanza federale sugli esplosivi ne vieta la vendita ai minori di 16 anni. Lo stesso indica l’Ufficio federale di polizia (Ufficio centrale esplosivi e pirotecnic­a) in un promemoria sulla vendita per corrispond­enza. Pure l’importazio­ne è proibita, informa l’Amministra­zione federale delle dogane. La direzione scolastica, interpella­ta dalla redazione, spiega di aver preso sul serio la segnalazio­ne del genitore e, in generale, di tenere costanteme­nte gli occhi aperti su questa e altre questioni sensibili. Ma aggiunge anche di non aver finora trovato petardi o loro resti nell’area scolastica, né di avere avuto notizia di altre regalie, cessioni o vendite fra allievi. A ogni modo, aggiunge, a titolo preventivo tutta una serie di problemati­che è oggetto, durante l’anno scolastico, di opere di sensibiliz­zazione in classe con specialist­i. MA.MO.

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TI-PRESS Un allievo ha ricevuto in regalo da un compagno questo modello, vietato

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