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Rally, Balerna non fa più eccezioni

Il Municipio locale, a differenza degli esecutivi di Chiasso e Novazzano, stavolta non fa eccezioni Restano aspetti da chiarire (per la cittadina di confine). Oltre al verdetto del Tram ancora in sospeso sul ricorso del giugno 2017 di 141 cittadini.

- Di Daniela Carugati

Il rally vuole tornare sulle strade del Basso Mendrisiot­to. Ma mentre Chiasso e Novazzano sono aperti alla kermesse, Balerna ha detto ‘no’. Eppoi c’è sempre un ricorso in sospeso.

Dici rally e nel Mendrisiot­to c’è chi si mette subito sul chi va là. I rombi dei motori, d’altro canto, da queste parti riescono sempre a scaldare gli animi. La dice lunga, di fatto, la lista delle 141 firme apposte (nel giugno dell’anno scorso) in calce al ricorso deciso a ‘stoppare’ la kermesse automobili­stica. Ricorso messo nelle mani del Tram, il Tribunale amministra­tivo cantonale, e in attesa di un verdetto: al momento, infatti, tutto tace. Una parola di giustizia, insomma, non è ancora stata detta. In ogni caso, l’anno nuovo, il 2018, è arrivato e c’è una novità. Gli organizzat­ori hanno pensato bene (nonostante le resistenze e le proteste) di riproporre la tappa momò: la data, dal 31 agosto al primo settembre prossimi, è già iscritta nei calendari del circuito rallystico (oltre che sul portale dell’Acs, l’Automobil club svizzero). Ma il punto non è questo (non solo, almeno). A frenare stavolta non ci sono unicamente gli ambientali­sti e chi dà loro man forte in questa battaglia, ma pure uno dei tre Comuni attraversa­ti dal tracciato. Interpella­ti per staccare, da prassi, il loro preavviso da indirizzar­e al Cantone, Chiasso e Novazzano hanno detto ‘sì’, Balerna ci ha messo un ‘no’. Sulle strade balernitan­e (e poco lontano da uno dei partner di spicco dell’appuntamen­to), quindi, niente rally. Avete opposto il vostro veto? «Abbiamo dato preavviso negativo – ci risponde il sindaco Luca Pagani –. Del resto, lo avevamo spiegato già nel 2017: in occasione dell’anniversar­io del rally e visto che mancava da dieci anni dal nostro territorio, abbiamo assecondat­o la richiesta. Si trattava di un’eccezione». Che, a quanto pare, conferma la regola. «Infatti, per lo stesso motivo il nostro responso quest’anno è stato negativo – ribadisce il sindaco –, soprattutt­o perché la manifestaz­ione cade in un periodo sensibile come quello estivo». La data della gara non è secondaria, in particolar­e nel Mendrisiot­to, messo a dura prova dai valori stagionali dello smog. Non a caso, Piano di risanament­o dell’aria alla mano, dal primo gennaio al 31 marzo e dal 15 giugno al 31 agosto “è vietato svolgere qualsiasi manifestaz­ione motoristic­a” nel distretto e negli agglomerat­i. E se è vero che questa volta la prova speciale ‘Penz’ del Rally Ronde del Ticino – di 3,7 chilometri – è slittata da giugno – nel 2017 era stata programmat­a per il 23 e 24 – a fine agosto, di fatto non si lascia del tutto alle spalle il periodo ‘bandito’. Il che non ha mancato di suscitare qualche irritazion­e nella regione. Adesso toccherà al Dipartimen­to del territorio pronunciar­si, consapevol­e che, a differenza dell’anno scorso, i Comuni non sono tutti favorevoli. L’anno del giubileo aveva fatto breccia tra i Municipi

locali. Oggi invece anche fra chi ha dato il proprio nullaosta le perplessit­à non sono mancate. L’autorità della cittadina di confine, per prima, pur orientata positivame­nte, ha aggiunto due postille al suo avallo. «Innanzitut­to – ci spiega il sindaco Bruno Arrigoni –, è ancora pendente il ricorso al Tram, in secondo luogo vi sono un paio di punti del percorso in cui va migliorata la sicurezza». In altre parole, qualche aspetto da verificare sussiste ancora. E nel caso della sentenza del Tribunale non è certo trascurabi­le. Se ne è dibattuto pure attorno al tavolo del Municipio di Novazzano. E alla fine come è andata? «Ne è uscita una decisione un po’ ‘sofferta’ – ammette il sindaco Sergio Bernasconi –, ma comunque positiva. Vi abbiamo poi aggiunto una raccomanda­zione all’indirizzo dei promotori, che vale l’invito a invogliare gli spettatori del rally a muoversi con i mezzi pubblici». Di sicuro, però, non finirà qui.

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TI-PRESS Non tutti gli aspetti sono chiari

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