laRegione

Giudici supplenti, il Plr chiede il time out

Approfondi­menti in gruppo sul taglio. Rinviata la firma.

- Red

In gennaio il Gran Consiglio ha deciso (contrari popolari democratic­i e socialisti) di ridurre il numero dei giudici supplenti, avvocati che coadiuvano i giudici ordinari del Tribunale d’appello nella trattazion­e delle pratiche per contenere gli arretrati. Un sì di principio al taglio. Che il Consiglio di Stato ha poi tradotto in numeri, varando agli inizi dello scorso mese il relativo messaggio: dagli attuali 27 a 16, ovvero 8 per il Tribunale penale cantonale e 8 per la Corte d’appello penale. Dunque, 16 supplenti e – come chiesto dalla maggioranz­a del parlamento – solo in un settore d’attività della massima istanza giudiziari­a ticinese, quello penale. Ma i giochi non sono ancora fatti. Non sono ancora fatti in seno alla commission­e granconsig­liare della Legislazio­ne sotto la cui lente c’è la proposta governativ­a. Ieri avrebbe dovuto procedere alla firma del rapporto di maggioranz­a (relatrice Natalia Ferrara, Plr), in linea con la decisione parlamenta­re di gennaio, e di quello di minoranza, contrario, allestito da Maurizio Agustoni (Ppd). Ma il tutto è slittato. Motivo? Il Plr ha chiesto e ottenuto di approfondi­re il tema in gruppo. «L’esecutivo prospetta soltanto la riduzione numerica dei supplenti, senza individuar­e delle misure, come invece il mio gruppo auspicava, per compensare il taglio affinché sia garantito il buon funzioname­nto del Tribunale d’appello», dice Ferrara: «Come Plr, intendiamo ora suggerire una soluzione transitori­a, in attesa che il Dipartimen­to istituzion­i si pronunci sulla riorganizz­azione del Tribunale, già ventilata con l’annunciata riforma Giustizia 2018, e dell’Ufficio dei giudici dei provvedime­nti coercitivi». Sta di fatto che messaggio e rapporti non figurerann­o all’ordine del giorno della seduta di Gran Consiglio di settimana prossima. Così ha deciso la commission­e su proposta del presidente Gianrico Corti (Ps) alla luce della posizione del Plr. Entro il 1° giugno però il parlamento deve nominare 27 supplenti. Il concorso si è già chiuso. Se il parlamento nella seduta di aprile deciderà di ridurli, a prescinder­e dall’entità del taglio, bisognerà agire con un decreto d’urgenza, non referendab­ile. Caustico Agustoni: «Quando si affronta un tema delicato come la giustizia occorre essere consapevol­i anche delle conseguenz­e di certi passi. Ogni approfondi­mento è comunque benvenuto».

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TI-PRESS In Gran Consiglio tema rinviato

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