‘Discriminati per un lavoro o uno stage’
Tre in una. Amanda Rückert, deputata della Lega, coglie... l’interrogazione al balzo per chiedere lumi su tre argomenti che hanno sì un filo comune (la discriminazione), ma affrontano sostanzialmente argomenti e contenuti diversi. Primo capitolo, i concorsi per l’incarico a funzioni pubbliche oggi promossi tramite piattaforma informatica. Tutti coloro che vogliono partecipare, precisa la deputata leghista, devono inviare la propria candidatura (allegati annessi) solo via online. Va bene ridurre la burocrazia, si scrive, ma non tutti i cittadini hanno pratica con gli strumenti informatici. Per quale motivo dunque non è concesso inviare le candidature in forma cartacea? Non si tratta di una discriminazione? Secondo capitolo, la piattaforma ‘Estage’ attiva dallo scorso anno che raccoglie offerte di stage estivi remunerati in aziende ticinese selezionate. Ottima iniziativa, osserva Rückert, ma rivolta solo agli studenti con attestati di maturità conseguiti in Ticino e iscritti a università ubicate fuori dai confini cantonali. Chi invece frequenta l’Usi, viene escluso. Come mai si è adottato un simile criterio? In questo modo, precisa la deputata della Lega, vengono discriminati gli studenti che proseguono gli studi in Ticino. Terzo e ultimo argomento, il ‘Modello Ginevra’ vale a dire la reintegrazione nel mondo del lavoro dei disoccupati residenti in Ticino, tramite una collocazione nell’amministrazione cantonale. Un’opportunità non concessa a chi gode dei benefici dell’assistenza pubblica. Risulta infatti, si legge nell’interrogazione, che gli Uffici regionali di collocamento segnalino ai servizi interessati “unicamente candidature di persone iscritte alla disoccupazione e non coloro che purtroppo hanno terminato le indennità e sono cadute in assistenza, ma vorrebbero e potrebbero ricominciare un’attività professionale”. Corrisponde al vero quanto detto poc’anzi? E se sì, non ritiene il Consiglio di Stato “che questa prassi sia discriminante verso coloro che avendo perso il diritto di disoccupazione sono finiti in assistenza, ma che tuttavia hanno voglia e la capacità di essere reintegrati nel mondo del lavoro? Cosa intende fare il governo?”