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Caso Marie, nessun internamen­to a vita

Gli esperti psichiatri­ci hanno fornito al Tf analisi divergenti. L’ergastolo è stato confermato.

- Ats

Il Tribunale federale (Tf) ha annullato l’internamen­to a vita pronunciat­o nei confronti dell’uomo che la notte del 14 maggio 2013 uccise la 19enne Marie nei pressi di Payerne. È stato per contro confermato l’ergastolo. Secondo i giudici del Tf, non vi sono le condizioni legali per giustifica­re l’internamen­to a vita, in quanto gli esperti psichiatri­ci interpella­ti hanno fornito analisi divergenti. La legge svizzera esige infatti che per ordinare tale provvedime­nto due valutazion­i indipenden­ti arrivino a qualificar­e l’autore come “durevolmen­te refrattari­o alla terapia”. In questo caso – ha sottolinea­to ieri il Tf uno dei due specialist­i non è giunto a questa diagnosi, non avendo constatato espressame­nte che l’interessat­o, 36enne all’epoca dei fatti, sia “inaccessib­ile a un trattament­o per tutta la vita”. Il Tribunale cantonale vodese dovrà dunque esprimersi nuovamente sulla questione. Il Tf ha dunque parzialmen­te accolto il ricorso in ultima istanza dell’imputato, il quale contestava la sentenza della Corte d’appello del Tribunale cantonale vodese, che il 2 settembre 2016 aveva confermato la condanna inflittagl­i in primo grado. Mon Repos non ha per contro fatto marcia indietro sull’ergastolo pronunciat­o per assassinio. L’uomo era stato condannato nel giugno del 2000 a 20 anni di reclusione per aver sequestrat­o, stuprato e assassinat­o la sua ex compagna a colpi di pistola nel gennaio 1998. Nell’agosto 2012 era stato posto agli arresti domiciliar­i con un braccialet­to elettronic­o. Questi erano stati poi revocati in novembre – a causa tra l’altro di scritti pornografi­ci pubblicati su internet – e per l’uomo era stata ordinata nuovamente l’incarceraz­ione. Gli arresti domiciliar­i erano però stati reintrodot­ti nel gennaio 2013 a seguito di un ricorso dell’interessat­o, al quale la giudice dell’esecuzione delle pene – che nel frattempo ha lasciato la magistratu­ra vodese – aveva accordato l’effetto sospensivo. Durante questo periodo aveva conosciuto Marie. Il 13 maggio 2013 l’uomo costrinse la ragazza a salire sulla sua automobile e la portò in un bosco di Torny-Le-Grand, vicino a Payerne, dove la strangolò. L’uomo venne arrestato il giorno seguente dopo un inseguimen­to da parte della polizia.

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KEYSTONE L’imputato

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