Sparito? No, in carcere
Arrestato in Portogallo con 112 kg di cocaina il comasco atteso nel Locarnese
Chiarito il mistero del 51enne scomparso dal 1° marzo e per il quale era stato lanciato l’allarme dalla compagna e dai figli a Cantù
Sta bene, ma è in carcere il 51enne comasco, ultimo domicilio in Italia a Cantù, ora – a quanto pare – residente nel Locarnese dove vive con l’amica. In carcere a Lisbona per un ingente traffico internazionale di cocaina. Qualcosa come 112 chilogrammi, trovati su un furgone con targa tedesca, sul quale viaggiava anche un 34enne siciliano, pure lui in prigione. Il loro arresto risale a venerdì 2 marzo. Nel Locarnese il comasco era atteso giovedì 1° marzo. Il mancato arrivo in Ticino, il fatto che il cellulare fosse spento, per cui dell’uomo non si avevano più notizie, aveva allarmato la compagna domiciliata nel Locarnese e i tre figli che abitano a Cantù; preoccupati per la sorte del padre ne hanno denunciato la scomparsa rivolgendosi ai carabinieri di Cantù, che hanno diramato le ricerche sull’intero territorio nazionale. Lunedì sera l’amica ha chiamato l’ambasciata italiana a Lisbona per sapere se l’uomo si trovava ancora in Portogallo ma non ha avuto nessuna informazione. Oltre al sequestro del notevole quantitativo di cocaina, del valore di quattro milioni e mezzo di euro, la polizia portoghese ha sequestrato anche due autovetture, fra cui l’Audi Q5 bianca, con la quale l’uomo aveva raggiunto Lisbona, assieme a una donna rientrata in Svizzera con un volo, quattro cellulari, un migliaio di franchi svizzeri e oltre 500 euro. Sia il 51enne sia il giovane siciliano sono già stati interrogati dal giudice portoghese che ha confermato l’arresto. Non è dato sapere cosa i due arrestati abbiano raccontato al magistrato.
Corrieri di stupefacenti
Sul duplice arresto c’è una nota della Procuradia-General Distrital de Lisboa: “Secondo le forti di prove raccolte gli imputati si sono recati in Portogallo per introdurre una grande quantità di cocaina attraverso l’Europa, utilizzando a tale scopo un furgone con targa tedesca e contatti nell’area centrale di Lisbona”. Numerosi sono gli elementi di questa vicenda che debbono ancora essere chiariti. Innanzitutto, la provenienza e la destinazione della cocaina. A questo proposito inquirenti e investigatori portoghesi attraverso l’Interpool dovrebbero aver già preso contatti con le polizie svizzere, tedesche e italiane. Il ruolo di Gallina, da tempo disoccupato, e del 34enne siciliano dovrebbe essere stato quello di corriere di stupefacenti.