In aumento la violenza nei ritrovi e in casa
Non dovranno solo vigilare sulla sicurezza e l’ordine pubblico in ‘casa’, ma anche contrastare una criminalità divenuta sempre più transfrontaliera. Il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi lo ha messo in chiaro subito ai 41 nuovi agenti in attesa, sabato a Mendrisio (ad accoglierli il sindaco Carlo Croci nella sua ultima uscita ufficiale), di ricevere il loro attestato. A motivare i neodiplomati 2017 della Scuola di polizia del V circondario, del resto, ci sono i risultati conquistati sul campo anche nelle recenti operazioni che hanno portato all’arresto delle ‘Pink panthers’ nel Luganese e a sventare il ‘colpo’ della ‘banda del buco’ alla Loomis di Chiasso. Effetti, ci ha confermato il direttore del Di Norman Gobbi, di una presenza più forte nel Sottoceneri e del gioco di squadra fra Guardie di confine, Polizia cantonale e Comunali. Collaborazione che ha portato a una riduzione del numero di furti. «Quando ho cominciato a fare questo lavoro – il capo del Dipartimento – il problema nel Mendrisiotto erano i furti (oggi è la migrazione): su quel fronte la questione è risolta». Che il Ticino sia una «regione sicura», come evidenzia Cocchi, emerge pure dalle ultime statistiche, che saranno presentate prossimamente. I reati del Codice penale, anticipa il comandante, sono in netto calo (soprattutto i furti con scasso, appunto). A essere in controtendenza («e da non sottovalutare e affrontare con determinazione»), invece, sono gli episodi di violenza che si consumano nei ritrovi pubblici, nell’ambito sportivo e fra le mura domestiche (dove la casistica è in aumento). Tutti scenari, quindi, che la dicono lunga sul mestiere difficile che si sono scelti questi 41 uomini e donne in divisa. In 23 andranno a rinforzare le file della Polizia cantonale, in 16 quelle delle Comunali e in 2 della Polizia dei trasporti. Sono 14, per contro, i neodiplomati che hanno scelto di diventare degli agenti di custodia. «La professione più difficile che conosca», rimarca Stefano Laffranchini-Del Torchio, direttore delle Strutture carcerarie del cantone. Adesso non resta che mettersi al lavoro.