Droni assicurati, primo reclamo
Primo caso sul tavolo dell’Ombudsman. Per legge l’assicurazione Rc è d’obbligo sopra i 500 grammi Attenzione quando i comandi del mezzo passano all’amico inesperto. Informarsi sulla polizza è sempre meglio.
L’Ombudsman dell’assicurazione ha trattato il caso di un risarcimento solo parziale. Lo pilotava un altro. Per legge la responsabilità civile è obbligatoria per i droni sopra il mezzo chilo.
I droni non sempre volano. Talvolta cadono (sic!). Mandando in frantumi, quando va bene, diverse centinaia di franchi di tecnologia. Il rischio però non basta a fermare gli appassionati, che sono sempre più numerosi. Mentre Berna sta cercando di capire come meglio regolamentarne l’uso, il tema è giunto per la prima volta anche sul tavolo dell’Ombudsman dell’assicurazione privata e della Suva. «Si tratta di un caso particolare – commenta Carlo Luigi Caimi, responsabile dell’Ufficio per la Svizzera italiana –. Un caso di un drone professionale del valore di circa 36mila franchi. Anche per questo motivo il reclamo è giunto all’Ombudsman». Il valore in gioco era alto e la dinamica dell’incidente piuttosto particolare (la specifichiamo più avanti). «Ciò però ci permette di dare alcuni consigli ai proprietari dei droni, che sono tenuti già per legge, a partire da un certo peso, a stipulare un’assicurazione». Lo stabilisce l’Ordinanza del Datec sulle categorie speciali di aeromobili (Oacs), che prevede per i mezzi più pesanti di mezzo chilo l’obbligo di garantire “la responsabilità civile verso terzi a terra (...) con una copertura assicurativa di almeno un milione di franchi”. Dalla categoria, tanto per intenderci, rimangono fuori soltanto i giocattoli. I modelli in vendita oggi nei grandi magazzini a quattro eliche e fotocamera pesano più di un chilo. In generale, evidenzia l’Ombudsman, è auspicabile chiedere al proprio assicuratore se e in quale misura i danni causati dal proprio quadricottero sono compresi nella polizza Rc (polizza che il pilota deve avere con se quando maneggia il mezzo). Torniamo al caso contestato: il proprietario del drone ha lasciato prendere i comandi del mezzo a un terzo che si voleva esercitare nella guida e, in seguito, si è brevemente allontanato. In sua assenza, il pilota ha accidentalmente spento il segnale Gps rendendo incontrollabile il drone, che si è schiantato al suolo, causando (fortunatamente) solo danni materiali. L’assicurazione Rc ha rimborsato soltanto un terzo del valore del mezzo, giudicando scorretto il comportamento del proprietario. Giudizio che anche l’Ombudsman ha ritenuto di dover confermare, perché lasciar comandare la macchina a una persona inesperta e senza sorveglianza è da irresponsabili. “Per ragioni di sicurezza soprattutto – indica il rapporto di attività 2017 – è consigliato non lasciar utilizzare a terzi il vostro drone che in vostra presenza e dopo aver trasmesso le istruzioni appropriate. Prima di qualsiasi utilizzo, determinare se la persona in questione dispone di un’assicurazione Rc sufficiente in caso di danni eventuali”.