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‘Accolti ovunque grazie ai due asini’

Sulla strada del ritorno dalla Svezia, la coppia si è fermata alle scuole elementari di Arbedo

- Di Samantha Ghisla

Dalla Toscana alla Svezia e ritorno, a piedi. La coppia in questi giorni fa sosta nel Bellinzone­se, dove ha incontrato alcune classi di scuola elementare. Li abbiamo intervista­ti.

Partiti dalla Toscana, marito e moglie hanno intrapreso il cammino per far riflettere sui ritmi frenetici della vita contempora­nea. Il ricordo più bello? ‘Le persone incontrate’.

Non un viaggio, bensì una vera e propria esperienza sociale. Ripensando all’impresa compiuta nel corso degli ultimi due anni, Carlo Magnani e sua moglie Helena Kågemark non ricordano tanto luoghi o paesaggi ma le persone incontrate lungo il cammino. «Ogni giorno bussiamo a una porta diversa, solitament­e nei pressi di una stalla, per chiedere del fieno per i nostri asini e, quando le condizioni meteorolog­iche sono avverse, anche un riparo», spiega Carlo Magnani da noi intervista­to in occasione della giornata trascorsa ieri alle Scuole elementari di Arbedo. La coppia è partita a inizio 2016 dalla Toscana per raggiunger­e a piedi e in compagnia di due asini la Svezia, nazione di cui la moglie è originaria, dove sono giunti nel mese di ottobre di quell’anno. Lunghezza percorsa: circa 2’600 km. Dopo essere rimasti un po’ di tempo da amici e parenti a Göteborg, lo scorso giugno i viaggiator­i hanno intrapreso il cammino di ritorno verso l’Italia. «Non saprei dire a quanti chilometri siamo arrivati ora – continua Magnani – a un certo punto abbiamo smesso di contarli, anche perché non è un dato importante. I chilometri per noi sono fatti di tante persone». Il loro progetto intitolato ‘Un attimo sto arrivando’ intende focalizzar­e l’attenzione sull’impatto ambientale che hanno i viaggi tradiziona­li, e in particolar­e quelli per via aerea. «Volevamo capire cosa c’è tra queste due mete che abbiamo raggiunto tante volte con un volo di poco più di due ore». Altro intento è quello di far riflettere sui ritmi frenetici che contraddis­tinguono la vita di tutti i giorni. «Durante questo viaggio abbiamo invece imparato l’importanza di vivere il momento senza fare molti programmi», aggiunge l’ex tecnico di teatro che ora si occupa di accudire gli asini. Soprattutt­o quando si viaggia con degli animali, spiega, è difficile prefiggers­i degli obiettivi da rispettare. I due asini, chiamati Tony e Aurora Alba, sono stati due inseparabi­li compagni di viaggio di Carlo ed Helena (di profession­e attrice e funambola). «Devo ammettere che grazie a loro abbiamo raccolto tanta simpatia e ospitalità. Se ci si presenta alla porta di uno sconosciut­o da soli, è triste constatare poca confidenza o scetticism­o. Ma tutto cambia non appena vedono gli asini. Suscitano molto buonumore», sottolinea il toscano. Il progetto è stato reso possibile grazie appunto all’ospitalità delle persone a cui la coppia bussa alla porta: in molti casi li invitano anche a cenare e a dormire in casa. «Le spese maggiori che abbiamo sono quelle per le comunicazi­oni». Grazie al contatto stabilito in occasione del viaggio di andata con il direttore delle scuole comunali Athos Ottini, la coppia si è fermata anche durante il viaggio di ritorno. Ieri hanno incontrato alcune classi delle scuole elementari di Arbedo. Il luogo non è casuale: in questa frazione di Arbedo-Castione gli abitanti vengono tradiziona­lmente chiamati ‘asan’. Sabato mattina è prevista la partenza in direzione dell’Italia. «Ma non sappiamo ancora se giunti a La Spezia ci fermeremo».

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Dopo un cammino di oltre 2’600 chilometri si torna a casa
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TI-PRESS/PUTZU

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