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La variante è cosa fatta. Si procede con l’esproprio

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Un’altra tappa obbligata è a Villa Argentina, uno dei luoghi simbolo, con altri, della strategia pianificat­oria della Città. Un percorso in salita per il Municipio, dentro e fuori le istituzion­i: basta pensare al referendum su piazza del Ponte. Spine nel fianco ? «No, per la piazza no – afferma Croci –. L’ho detto più volte: fra la volontà dell’esecutivo e quella dei referendis­ti c’erano delle ‘nuances’. L’importante ora sarà realizzare una nuova piazza una volta demolito l’ex Jelmoli. Su questo siamo tutti d’accordo. Su Villa Argentina il tema degli oppositori è sottile: dettato più dalla volontà di profilarsi che di ottenere qualcosa. Perché la Villa è nostra, abbiamo pianificat­o di ridurre le capacità edificator­ie per la parte privata, collegando­le solo al contesto accademico. Il tutto restando nei limiti della capacità finanziari­a di un Comune. Sotto questo profilo, insomma, l’esecutivo ha fatto bene. È poi di queste settimane la notizia che la pratica giudiziale è conclusa, quindi la pianificaz­ione è cresciuta in giudicato. Ora il Municipio intraprend­erà la via espropriat­iva, per poter acquisire materialme­nte e formalment­e il bene». Si resterà nei costi previsti? «Non siamo capaci di fare altri ragionamen­ti. Ma le cifre che sono sempre state indicate, riteniamo siano assolutame­nte plausibili». A proposito di espropri e indennizzi, nel comparto di Valera – su cui pende una richiesta di oltre 40 milioni da parte dei due maggiori proprietar­i –: come andrà a finire? «Non lo so proprio. Non riesco a capirlo. Perché vi è una pianificaz­ione superiore del Cantone, che darà modo ai privati di poter accedere agli indennizzi, sulla cui valutazion­e però sentiamo versioni molto contrastan­ti. Sarà un discorso finemente giuridico: saremo tutti in tensione per conoscere l’esito». A proposito di obiettivi: si riuscirà a salvare il Parco di Villa Argentina? «Mi sarebbe piaciuto molto concludere con questo dossier. Di recente ho portato il messaggio in Municipio con una richiesta superiore ai 2 milioni per risistemar­e il Parco e alcune strutture della Villa. Alcuni colleghi hanno chiesto degli approfondi­menti. Quindi sarà l’esecutivo con il nuovo sindaco a firmare il progetto».

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