Albo artigiani in stallo: la tassa 2018 è sospesa
Pagare la tassa d’iscrizione all’albo delle imprese artigianali per quest’anno non è (più) obbligatorio. Il governo ha infatti prorogato “il termine per l’inoltro delle richieste di rinnovo dell’iscrizione dal 31 marzo al 31 dicembre”, come si legge nel comunicato stampa del Consiglio di Stato che conferma la notizia anticipata dalla Rsi. Ebbene, con questa decisione l’iscrizione all’albo diventa di fatto non più vincolante. “Sino a questa data [31 dicembre 2018, ndr] le imprese iscritte all’albo possono quindi continuare a operare nel pieno rispetto dell’ordinamento in vigore e a partecipare ai concorsi pubblici anche senza il rinnovo dell’iscrizione”, precisa l’esecutivo. Alla Commissione di vigilanza che gestisce l’albo è poi stato richiesto di continuare come già fatto nel primo trimestre, ossia di rinunciare a “qualsiasi procedura esecutiva per l’incasso delle tasse di iscrizione e tenuta a giorno così come il perseguimento delle contravvenzioni”. L’intento del governo è quello di prendere tempo sia a favore delle aziende che della politica. Come noto infatti sulla Lia pesano le sentenze del Tribunale cantonale amministrativo, che ha accolto i ricorsi di una ditta ticinese proprio sull’obbligo di iscrizione all’albo e della Commissione federale della concorrenza per violazione della Legge sul mercato interno. “Queste sentenze non hanno un effetto diretto sulla legge – ricorda sempre il governo –, che pertanto rimane formalmente in vigore”. La competenza per modificare o cancellare la legge “spetta esclusivamente al Gran Consiglio”. Fatte le sue valutazioni, il Consiglio di Stato ha già deciso di procedere nel senso dell’abrogazione: al parlamento proporrà di abrogare la legge. La proroga dei termini potrebbe per contro rivelarsi penalizzante per la Commissione di vigilanza, la quale si autofinanzia proprio grazie alle tasse di iscrizione (ieri abbiamo tentato invano di raccogliere una reazione dei vertici). L’aspetto finanziario sarà verosimilmente uno dei punti che verrà discusso settimana prossima, quando la stessa Commissione incontrerà il governo. Considerato lo “stallo”, l’ente pubblico interverrà a copertura dei costi? È uno dei molti nodi da sciogliere. RED