Strade non così sicure per i bambini
Nonostante le strade svizzere siano complessivamente le più sicure d’Europa, il nostro Paese può fare molto di più per quanto riguarda la sicurezza dei bambini nella circolazione stradale. Lo dimostra un nuovo studio europeo e l’Ufficio prevenzione infortuni (upi) ritiene indispensabile agire. La scorsa settimana il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti ha pubblicato uno studio sulla sicurezza dei bambini nella circolazione stradale. Tra le altre cose viene comparato il numero di vittime mortali tra i bambini fino a 14 anni in diversi Paesi. Nel raffronto europeo la Svizzera si posiziona appena a metà classifica. Il numero di bambini che hanno perso la vita in mezzo al traffico nel nostro Paese tra il 2014 e il 2016 (mediamente 7,5 all’anno su un milione di bambini) è sì leggermente inferiore alla media europea (8,2 bambini), ma la cifra è comunque superiore rispetto a oltre una dozzina di altri Paesi. La necessità per la Svizzera di recuperare terreno sussiste in particolare nei confronti dei due Paesi esemplari Norvegia (3,2 bambini) e Svezia (3,9 bambini). L’upi rileva che a gravare sul bilancio è soprattutto il numero di bambini che muoiono in qualità di pedoni. Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che in Svizzera i bambini si spostano più spesso a piedi, tra l’altro perché l’orario scolastico consente a numerosi scolari di recarsi a casa durante la pausa pranzo, cosa che invece non succede ai loro coetanei di altri paesi. Per questa ragione l’upi consiglia l’attuazione coerente delle esistenti misure finalizzate ad aumentare la sicurezza. E fornisce una serie di consigli (cfr. infografica). ATS