Lo sguardo di Vella
Vedendole lì, simmetricamente affacciate alle pareti del grande e luminoso Spazio Officina di Chiasso, è immediato pensare che le duecento opere di Francesco Vella siano state concepite per la mostra che il m.a.x. museo dedica, fino al 29 aprile, all’artista ticinese. In realtà – hanno spiegato ieri in conferenza stampa i curatori Dalmazio Ambrosioni e Nicoletta Ossanna Cavadini – l’esposizione, la prima antologica di Vella, raccoglie il frutto di più di trent’anni di attività creativa, dai primi lavori postinformali a opere fortemente materiche in cui, per riprendere le parole di Ambrosioni, si manifesta una capacità ricettiva ed espressiva a tutto tondo, il particolare sguardo di un artista attento alle avanguardie e alla contemporaneità. Seguendo vari filoni – il segno, la scrittura, le cancellazioni, l’impiego di tecniche e materiali eterogenei – che caratterizzano l’arte di Vella, l’esposizione traccia percorsi suggestivi tra le opere esposte, in buona parte provenienti da collezioni private e quindi, a loro modo, inedite. L’esposizione “Francesco Vella. Visioni dell’arte: la ricerca del segno in pittura” è parte del ciclo Genius loci dedicato, lo ricordiamo, ad artisti contemporanei legati al Ticino e in particolare a Chiasso. Legame molto stretto, nel caso di Vella, nato a Caneggio e che alla carriera artistica – iniziata all’Accademia di Brera nella seconda metà degli anni Settanta, dove si è diplomato con Zeno Birolli – ha affiancato quella di calciatore e di musicista. L’inaugurazione dell’esposizione, alla presenza dell’artista e dei curatori, sarà oggi alle 19. Domenica, alle 17 e in replica alle 20, lo Spazio Officina ospiterà invece la danzatrice Elena Boillat per quella che si preannuncia una intrigante “lettura in danza” delle opere di Vella. Informazioni: