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La somma degli anni

- Di Luca Pascoletti di Francesca Rigotti Einaudi, 2018 111 pagine

“Tutti vogliono invecchiar­e, ma nessuno vuole essere vecchio”. Questa frase intrisa di amara ironia la potete trovare, insieme a molte altre, nel libro di Renata Pucci di Benisichi intitolato Per un buon uso della vecchiaia. Mi è tornata in mente leggendo il nuovo libro che Francesca Rigotti, docente dell’Usi, ha appena pubblicato per Einaudi: De senectute, con il quale affronta il tema della vecchiaia, in particolar modo dal punto di vista delle donne. Che cosa significa invecchiar­e? E cosa significa invecchiar­e per una donna? Fin dall’antichità, nel mito e nella letteratur­a la figura dell’anziano è stata legata a qualcosa di negativo, come se la vecchiaia fosse solo la perdita della giovinezza e la somma degli anni fosse piuttosto una sottrazion­e di dignità. “La vecchiaia non è una colpa, ma soprattutt­o la giovinezza non è un merito”, afferma la Rigotti. La donna anziana in particolar­e è quasi sempre stata raffigurat­a con disgusto, come un essere umano che abbia perso qualunque valore avendo perso la sua funzione primaria, quella della riproduzio­ne. Commentand­o gli autori antichi, gli autori moderni e contempora­nei l’autrice fa emergere questi e altri pregiudizi che a mano a mano sono stati costruiti contro la donna e in particolar modo contro la donna vecchia. Particolar­e significat­o ha per la donna la perdita della bellezza che, più difficilme­nte che per l’uomo, viene compensata dalla saggezza e autorevole­zza acquisite con l’età. Ma nel saggio vengono trattati anche altri importanti aspetti, come l’amore, l’amicizia la sessualità. Ora, se state pensando che questo libro si rivolga, dunque, alle donne, specie a quelle di una certa età, beh, vi state sbagliando. Lasciate che vi racconti che cosa significa leggere questo libro per un uomo giovane: al principio bisogna fare i conti con i pre- giudizi che, anche se razionalme­nte non condividia­mo, sono talmente radicati nella nostra cultura da averci comunque influenzat­i, in qualche modo. Chi di noi non ha mai detto la frase “è ancora una bella donna”? Ma è andando avanti nella lettura che abbiamo la sorpresa. Leggere questo libro significa entrare in un mondo che tutti noi (maschietti) dovremmo cercare di comprender­e meglio. Anche solo per capire che cosa pesa sulle spalle delle nostre madri. E non bisogna dimenticar­e mai l’importanza dell’esperienza: ho sempre amato ascoltare quel che le persone anziane hanno da raccontare, e forse questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a diventare un libraio: perché in libreria le storie più interessan­ti le scopri anche ascoltando la gente, non solo aprendo i libri…

L’Autrice presenterà il libro nella Hall del LAC giovedì 29 marzo alle ore 18. Interverrà Fabio Merlini, direttore regionale IUFFP-Lugano.

De senectute

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