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‘C’è spazio per altri modelli d’accoglienz­a?’

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A tre mesi dalla prima interrogaz­ione, il gruppo socialista in Gran Consiglio torna sul tema dell’affidament­o di minorenni non accompagna­ti a famiglie ticinesi. E lo fa prendendo spunto da due approfondi­menti pubblicati dal nostro giornale (cfr. edizioni del 10 marzo e del 20 marzo 2018). In uno, si è raccontato come funziona in Canton Vaud il modello ‘‘Un villaggio, una famiglia’’, che gli interrogan­ti chiedono possa essere imitato in Ticino o, quantomeno, diventare oggetto di ‘‘una riflession­e sull’introduzio­ne di un modello simile di accoglienz­a, adeguato alla nostra realtà’’. L’esempio vodese è nato sotto l’impulso di Nicolas Rouge (ex direttore di Henniez) ed è promosso dall’Istituto vodese per l’accoglienz­a dei migranti, che per agire ha un mandato cantonale. Concretame­nte, diversi Comuni di medie dimensioni si sono organizzat­i e, dopo aver trovato una casa sfitta per la famiglia di migranti, un gruppo di volontari segue e aiuta i nuovi arrivati. Un buon modo di creare comunità quindi, integrando da subito le persone nella nuova realtà, mettendole a contatto con i vicini di casa, il negozio di alimentari, i luoghi di aggregazio­ne. Il secondo progetto che il Ps, con prima firmataria Gina La Mantia, chiede al Consiglio di Stato di prendere in esame è ‘‘Ospitare un migrante’’, che negli ultimi due anni ha portato sessanta famiglie vodesi ad accogliere in casa propria 200 migranti. Soluzioni, queste, che potrebbero avere anche un altro beneficio oltre a quello dell’integrazio­ne nel tessuto sociale: quello economico. Sì, perché la presa a carico dei minori non accompagna­ti ha un costo per lo Stato, e infatti nelle nuove domande che i socialisti pongono al governo c’è la richiesta di sapere ‘‘quanto costa al Cantone il collocamen­to dei minorenni nei foyer della Croce Rossa, che tipo di contratto è stato stipulato con la stessa per svolgere questo compito’’ e se, per concludere, la Croce Rossa ‘‘rispetta il contratto collettivo di lavoro delle istituzion­i sociali’’. Nell’ottobre del 2017, in questi foyer erano ospitati 70 minorenni non accompagna­ti. Mentre solo uno, in tutto il Ticino, invece che dalla Croce Rossa è ospitato in una famiglia.

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TI-PRESS A chiederlo, Gina La Mantia (Ps)

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