Foresta e Acqua: salvano vite
Questa settimana sono state celebrate due giornate importanti a livello globale: mercoledì, la giornata mondiale dedicata ai boschi, mentre giovedì quella dell’acqua. Due risorse naturali chiave per gli ecosistemi del nostro Pianeta. Il WWF ha deciso di cogliere l’occasione per sottolineare la stretta relazione tra ecosistemi forestali, qualità dell’acqua e salute umana rendendo nota una recentissima ricerca che dimostra come i bambini che vivono in bacini fluviali con maggiore copertura arborea abbiano meno
probabilità di ammalarsi di diarrea, la seconda causa di morte tra i bambini sotto i cinque anni. Lo studio, finanziato dal WWF, è stato condotto dall’Università del Vermont su 300mila bambini in 35 Paesi distribuiti tra Africa, Sudest asiatico, Sudamerica e Caraibi. I dati mostrano come con un aumento del 30% della copertura di alberi nei bacini idrici rurali si abbia un effetto paragonabile al drastico miglioramento delle condizioni igieniche. La ricerca, pubblicata su Nature Communications, è la prima
capace di quantificare la connessione tra il buono stato delle foreste dei bacini idrografici e la salute dei bambini su scala globale. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la morte di un bambino su 4, di età inferiore ai cinque anni, è attribuibile alle cattive condizioni igieniche. Ogni anno si stima che 361mila bambini muoiano di diarrea a causa del difficile accesso all’acqua pulita,
delle pessime condizioni dei servizi igienici e della mancanza d’igiene in generale. Per realizzare questo studio sono stati usati i big data: 30 anni di indagini demografiche e sanitarie raccolte da Usaid con 150 variabili per 500mila famiglie.
Effetto foreste sull’acqua
L’effetto foreste sull’acqua è spiegato dalla loro capacità di raccogliere le risorse idriche e depurarle rendendole potabili e adatte al consumo umano. Eppure, nonostante questa intuitiva correlazione (supportata anche da significative ricerche) gli habitat dei bacini idrografici sono in condizioni estremamente critiche. Basti pensare che tra il 1970 e il 2012 abbiamo perso l’81% della fauna selvatica d’acqua dolce. La distruzione
delle foreste e conseguentemente la riduzione del loro importante ruolo nel ciclo dell’acqua e nei sistemi idrogeologici, rafforza la portata e l’intensità di alluvioni, dei dissesti, della desertificazione e della siccità. Si tratta di una delicata catena che, se spezzata, produce devastazioni con un effetto a domino sia su scala locale (disastri ambientali) sia su scala globale (cambiamento climatico).