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Piccoli contadini e animalisti contrari all’apertura del mercato

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Le conseguenz­e dell’“inadeguata” politica agricola svizzera e dell’eccessiva pressione sui prezzi sono già ora preoccupan­ti. Non piacciono ai piccoli contadini e agli animalisti i piani del Consiglio federale per un maggior libero mercato nella politica agricola futura: invece di un’apertura delle frontiere esigono un maggiore sostegno alle fattorie “amiche dell’ambiente e degli animali”. Lo hanno affermato ieri in una conferenza stampa l’associazio­ne svizzerote­desca dei piccoli contadini ‘Kleinbauer­n-Vereinigun­g’ e la Protezione svizzera degli animali. Per queste ultime, nonostante un aumento della domanda alimentare, ogni giorno scompaiono tre aziende agricole. Al contempo vengono costruite stalle sempre più grandi e gli animali da reddito sono sempre più sfruttati. Lo scorso novembre il governo, presentand­o la sua strategia per la Politica agricola dopo il 2022, ha mostrato di puntare su mercati aperti, con una minore protezione doganale per l’agricoltur­a. Il parlamento deve ancora esprimersi. ATS

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