Pronta la ‘Carta’ definitiva
Sette sindaci e una vice a favore del Parco nazionale del Locarnese: ‘Atto d’amore per il territorio’ Limato il progetto che sarà in votazione popolare il prossimo 10 giugno. Entusiasmo per ‘una ghiotta opportunità di sviluppo economico e turistico, con r
È stata adottata la versione definitiva della Carta del Parco nazionale del Locarnese. Il documento – che dovrà passare lo scoglio della votazione popolare il prossimo 10 giugno – precisa come sarà il Parco nei prossimi 10 anni (poi sul tema si tornerà a votare). Il progetto – come ha specificato ieri, nel corso di una conferenza stampa, la presidente del Consiglio del Parco Tiziana Zaninelli – è stato limato e perfezionato negli scorsi mesi, prendendo in considerazione le osservazioni giunte nel corso della fase di consultazione da Comuni, Patriziati, Fondazioni e privati. Pure la popolazione ha potuto esprimersi durante undici serate pubbliche e si è fatto tesoro dei diversi suggerimenti. Ci sono state richieste puntuali o generiche: in totale 31 osservazioni. Berna, dal canto suo, ha dato il permesso di smussare alcuni angoli. Sul tema, ieri a Intragna, sono stati chiamati ad esprimersi i sindaci dei Comuni coinvolti. Ecco una carrellata delle loro considerazioni. Ottavio Guerra per Centovalli: «È il momento di tirare in porta e di segnare finalmente questa rete. Il Parco è una ghiotta opportunità per rafforzare la realtà sociale e dare impulso a un’economia tuttora fragile». Gli ha fatto eco Alberto Tomamichel per Bosco Gurin, sottolineando l’importanza della solidarietà tra piano e valli: «Darà linfa e vitalità ai Comuni di montagna». Per Brissago la vicesindaco Eugenia Dell’Ora ha posto l’accento sui progetti concreti (finora ne sono stati realizzati più di 150, ndr) e sulla valorizzazione di aree oggi abbandonate a loro stesse.
Territorio e nuovi impieghi
Della creazione dei posti di lavoro (una decina previsti per il Parco) ha parlato Paolo Senn, di Ronco sopra Ascona: «Oltre a preservare il paesaggio, si promuove e si rilancia l’economia». Dopo di lui è intervenuto Luca Pissoglio, di Ascona: «È lapalissiano dire che il Parco è un’occasione da non perdere, sia per la crescita economica della regione, sia per l’indotto turistico. Senza dimenticare la sua importanza per valorizzare il territorio. Berna nell’ultima fase ha allentato le regole per permettere di migliorare il progetto; è stato un unicum a livello svizzero. L’invito a chi sarà chiamato alle urne è quello di leggere attentamente la “Carta”». La versione definitiva, approvata mercoledì scorso, è pubblicata sul sito Fabrizio Garbani Nerini, per Terre di Pedemonte, ha ricordato che i vantaggi del progetto battono di gran lunga
gli svantaggi e che sulla bilancia pesa maggiormente il piatto che contiene gli argomenti a favore. Per Onsernone il sindaco Cristiano Terribilini non ha esitato a definire il Parco «un atto d’amore nei confronti del nostro territorio». E sull’iter che si sta seguendo: «È un eccellente esercizio
di democrazia». Infine per Losone, che intende mettere a disposizione l’ex caserma per creare la casa del Parco, Corrado Bianda ha riassunto gli aspetti principali: «Un’opportunità di crescita e di sviluppo unica, con la creazione di posti di lavoro, la promozione del territorio e il richiamo turistico. Senza dimenticare l’indotto milionario diretto». Il budget previsto ammonta a 52 milioni di franchi sull’arco di 10 anni; soldi che in massima parte arriveranno da Confederazione (60 per cento) e Cantone (23 per cento). La quota dei Comuni ammonterà a 10 franchi all’anno per abitante.