‘Valeria Pasta Morelli e le pittrici del suo tempo’ La donna nell’arte alla Pinacoteca Züst di Rancate
Trentaquattro dipinti, anfore, album di studi, medaglie e diplomi: è questo il ‘tesoro’ ricevuto di recente dalla Pinacoteca Züst di Rancate. Una donazione composta dalle opere di una delle rare donne pittrici che il Ticino conti: Valeria Pasta Morelli. Sono proprio i suoi dipinti – unitamente a opere di altre artiste attive nel cantone negli stessi anni di Pasta Morelli (nata a Mendrisio nel 1858 e deceduta nel 1909) – che vanno a comporre la mostra ‘Arte e diletto: Valeria Pasta Morelli e le pittrici del suo tempo’. L’esposizione, che sarà fruibile al pubblico da martedì prossimo sino al 26 agosto, intende così “far luce per la prima volta sulla personalità artistica di Valeria”, senza tuttavia dimenticare il particolare contesto familiare nel quale si muoveva. Un contesto ben noto nella Mendrisio di fine Ottocento. L’artista era infatti figlia del dottor Carlo Pasta, consigliere nazionale e promotore, tra le altre imprese, della ferrovia e dell’industria alberghiera sul monte Generoso. Suo zio era Bernardino Pasta, pittore “appartenente alla cerchia degli Induno che godette di buona fama”. Con l’allestimento della mostra, ha spiegato la direttrice della Pinacoteca Mariangela Agliati Ruggia, si è aggiunto un importante tassello “per lo studio ancora troppo frammentario del ruolo ricoperto dalla donna nell’arte”. Parte anche da qui l’auspicio che questa mostra, “dove si espongono alcune opere di queste per lo più sconosciute artiste, sia il primo passo per far uscire dall’oblio altre figure di donne e che a queste venga dato il giusto peso in un mondo declinato al maschile”.