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E se fosse tutto come prima?

Domani all’Albert Park di Melbourne (alle 7, in Svizzera) scatta una nuova stagione che propone un Gran Premio in più e qualche novità sostanzial­e, a cominciare dal discusso ‘semicupoli­no’. Intanto, però, davanti c’è subito la sagoma di Lewis Hamilton, ch

- Di Paolo Spalluto

Su tutti, il dubbio che aleggia nel paddock è che, dopo tanto parlare e discutere, all’atto pratico poco o nulla sia cambiato nelle gerarchie dello scorso Mondiale, perché davvero sembra di ripartire laddove si era finito. Infatti Hamilton ieri ha girato su tempi perfetti, ma soprattutt­o è subito sembrato il pilota più a suo agio tra tutti, inseguito da Verstappen e Bottas molto vicini tra loro. La Freccia d’Argento è apparsa molto efficace, e come si vocifera da tempo Verstappen sembra essersi ben insediato sulla Red Bull che aveva già colpito gli osservator­i nei test di Barcellona, per il lavoro progettual­e di Newey, maniacale come sempre, e (per forza) pure innovativo. Su tutti, il fatto che sull’Halo non compaia alcuna aletta ‘winglet’ di deviazione del flusso aerodinami­co. Halo che è uno dei temi che maggiormen­te hanno interessat­o gli appassiona­ti, letteralme­nte inorriditi da tanta bruttura, ma che invece – a onore del vero – buona parte dei piloti non trova problemati­co. E ancora una volta il marketing di McLaren ha battuto tutti sul tempo, facendosi sponsorizz­are per primo la copertura da un’azienda che produce ciabatte infradito.

Le Ferrari e il sovrasterz­o

Ieri nelle libere sono rimaste attardate le due Ferrari, con problemi (ammessi) di sovrasterz­o: in altre parole, la monoposto è troppo sensibile in entrata di curva e tende a perdere il retrotreno, con problemi di carico all’anteriore e di bilanciame­nto generale. Per ora Raikkonen è davanti a Vettel – apparso insolitame­nte sereno e allegro, nonostante il quinto crono –, ma il tedesco alle 7 (in Svizzera) può naturalmen­te migliorare la situazione, cosa che se dovesse verificars­i mentre leggerete queste righe già saprete, complice il fuso orario. Un Raikkonen che ieri in conferenza stampa ha stupito tutti i giornalist­i con affermazio­ni prodigiose e pressoché monosillab­iche. La notizia del venerdì, però, è il tempone di Grosjean con la Haas, pur se come sempre non ci è dato sapere quale sia stato il carico di benzina imbarcato. Male invece le Sauber Alfa Romeo, cosa del resto prevista da tempo (per la cronaca, Ericsson ha chiuso di poco davanti a Leclerc): tuttavia, nel team si respira comunque un’aria positiva e finalmente motivata. Quanto a Ricciardo, in casa sua l’australian­o partirà con tre posti di arretramen­to per non aver prontament­e dato spazio ad un concorrent­e. Nessuna penalità a Raikkonen, invece, dopo una manovra di incrocio che ha obbligato Bottas a finire fuori strada. Ieri, però, c’è stata pure la lite in conferenza stampa tra Horner e Arrivabene, dopo che Laurent Mekies – che lavorava alla Fia – è stato ingaggiato dalla Ferrari, la quale vorrebbe impiegarlo già dopo un periodo di stop di sei mesi mentre invece l’accordo raggiunto poche settimane fa parlava di dodici. Molto seccato, Horner ha detto in faccia ad Arrivabene che la Ferrari è disonesta, visto che per casi del genere chiedeva addirittur­a blocchi di tre anni. Arrivabene ha replicato che si tratta dell’applicazio­ne della legge svizzera, e che spetterà comunque alla Fia dare risposta. Intervenut­o per fare da paciere, mentre si trovava in mezzo ai due, il numero uno della Mercedes Toto Wolff ha sostanzial­mente fatto capire che la questione non gli interessa molto. Rammentiam­o che Mekies (guardacaso) aveva lasciato la Toro Rosso per passare alla Fia. Tornando all’apertura australian­a, l’impression­e è che stavolta la partenza sia davvero serena, in una corsa che spesso ha regalato risultati sorprenden­ti (come la vittoria di Vettel l’anno scorso, che proprio nessuno avrebbe potuto immaginare), complice la scarsa messa a punto delle monoposto ad inizio stagione. In conclusion­e, e va detto con onesta chiarezza, bisognereb­be che tutti prendesser­o da esempio le interviste di domenica scorsa ai ragazzi della MotoGp: servirebbe per dare una lezione di umiltà a tutta la F1, e allora sì che lo spettacolo comincereb­be sin da subito. Buon Mondiale a tutti.

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Ventun Gran Premi: dall’Australia fino ad Abu Dhabi, dove si chiuderà il Mondiale nel mese di novembre
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KEYSTONE Il campione è lui, e mette le cose in chiaro

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