Un patto tra famiglie, imprese e Stato
Un patto tra famiglie, imprese e Stato Il 29 aprile 2018 il popolo ticinese sarà chiamato ad esprimersi sulla “Riforma fiscale e sociale”, licenziata dal Consiglio di Stato nel settembre del 2017 e approvata dal Gran Consiglio nel dicembre 2017. La riforma in questione è composta da un pacchetto a doppia struttura: misure fiscali da una parte e interventi sociali dall’altra. Si tratta di una prima tappa di un percorso più a lungo termine, che considera in maniera equilibrata misure sia in ambito fiscale sia in ambito sociale. Sul piano fiscale, la riforma prevede, oltre alla riduzione dell’onere fiscale a carico del capitale delle persone giuridiche e un alleggerimento dell’onere fiscale a carico della sostanza delle persone fisiche, degli importanti incentivi finalizzati a promuovere gli investimenti nelle start-up innovative, andando a creare di conseguenza nuove opportunità professionali. In un’ottica speculare, la riforma prevede delle misure sociali a sostegno delle famiglie, dei genitori e della conciliabilità tra famiglia e lavoro. Gli interventi sociali prevedono in maniera particolare l’introduzione di un assegno familiare di 3’000 Chf per figlio, misure di sostegno alle famiglie e misure per conciliare lavoro e famiglia all’interno delle aziende. Questa riforma permette quindi di fare passi in avanti anche nelle misure sociali. Ma vorrei soffermarmi qui sulle misure fiscali della riforma. Questi interventi hanno lo scopo di migliorare il posizionamento del nostro Cantone nella classifica nazionale a livello di attrattività fiscale. È un dato di fatto, attualmente il Ticino occupa il 22° posto, grazie a queste misure raggiungerebbe il 16° posto. Sarebbe un’illusione non tener in considerazione la questione della concorrenza fiscale intercantonale, è una realtà. Andando a consolidare il substrato fiscale, si garantisce di conseguenza il finanziamento delle prestazioni pubbliche. Infatti, la nostra socialità dipende molto dal finanziamento del gettito fiscale dei cittadini che guadagnano di più. Se dovessimo perdere questi contribuenti, verrebbero meno anche le risorse per sostenere la nostra socialità. A mio avviso, si tratta di una riforma equilibrata, di un buon accordo tra sgravi fiscali e misure sociali. Da un lato, si cerca di rendere il Ticino più concorrenziale sul piano fiscale, dall’altro lo si rende più solidale dal punto di vista sociale. Per queste ragioni, il prossimo 29 aprile voterò Sì alla “Riforma fiscale e sociale”.