laRegione

Il rally era ‘illegittim­o’, partita aperta

Il Tribunale amministra­tivo sconfessa il governo e dà ragione ai contrari al rally nel Mendrisiot­to

- Di Daniela Carugati

Il divieto temporale dettato dal Pra non andava ignorato. ‘Il Cantone non rispetta i suoi stessi regolament­i’.

I contrari avevano ragione. In quella settimana di giugno (fra il 23 e 24) del 2017 il rally era ‘off limits’. Anniversar­io o meno, non si poteva fare alcuna eccezione per la prova speciale ‘Penz’ sulle strade di Balerna, Novazzano e Chiasso (Seseglio). A dirlo, del resto, è il Tribunale cantonale amministra­tivo. Per il Tram bisognava rispettare la norma del Pra, il Piano di risanament­o dell’aria. O meglio non si poteva derogare dal fatto che dal 15 giugno al 31 agosto nel Mendrisiot­to le manifestaz­ioni motoristic­he sono vietate. Questione di smog, anzi di tutela della salute delle popolazion­i locali, già messe a dura prova dai tassi di inquinamen­to stagionali che incombono sul distretto. Un motivo, questo, che aveva animato la protesta di 141 cittadini, associazio­ni ambientali­ste e forze politiche (Verdi e Ps), tanto da appellarsi appunto ai giudici. E dopo nove mesi di ‘gestazione’, nei giorni scorsi è arrivato il verdetto, favorevole ai ricorrenti. Ergo: il via libera staccato dalla Sezione della circolazio­ne – e controfirm­ato dal governo – era “illegittim­o”. Tanto più che un’altra Sezione del Dipartimen­to, la Sezione protezione aria, acqua e suolo, aveva dato preavviso negativo. A mente del Tribunale l’autorizzaz­ione è da ritenere “inadeguata e illecita”. E nessuna delle motivazion­i portate dalla Sezione della circolazio­ne giustifica­va di discostars­i dalla regola temporale del Piano di risanament­o dell’aria. Tra le righe della sentenza emerge poi in modo chiaro il nodo ambientale. La misura dettata dal Pra, esplicita il Tram, ha “anzitutto una valenza educativa, in quanto volta a sensibiliz­zare la popolazion­e sui problemi ambientali”. Basta dire, ricordano ancora i giudici, che fra il giugno e l’agosto dell’anno scorso solo a Chiasso i tassi di ozono hanno superato 68 volte il valore orario medio (di 120 microgramm­i per metro cubo): l’Ordinanza federale concedereb­be una sola eccezione l’anno. Di fatto, non si può dimenticar­e l’interesse pubblico delle indicazion­i ancorate al Piano. E qui sta il punto per i ricorrenti, che incassano la vittoria ma non abbassano la guardia. «Di fatto in questo caso l’autorizzaz­ione cantonale ha lanciato un messaggio grandement­e diseducati­vo – scandisce il professor Giorgio Noseda, primo firmatario del ricorso –. Anche perché, nella sostanza, il Cantone ha infranto un regolament­o da lui stesso promulgato. In effetti trovo tutta questa situazione schizofren­ica. Da una parte il governo ha preso e sorretto tutta una serie di provvedime­nti per migliorare la qualità dell’aria – e si è visto dai rapporti annuali che l’inquinamen­to è in leggera e costante diminuzion­e –, dall’altra dà parere favorevole a un rally in un momento in cui vige un veto e in un distretto che rimane la regione più inquinata della Svizzera». Il rischio di segnali contraddit­tori, in effetti, è evidenziat­o anche dal Tram. Ciò che più sconcerta oggi i contrari, d’altro canto, è proprio il comportame­nto dell’autorità cantonale. «Anche dopo la pubblicazi­one della

decisione del Tribunale – commenta Simona Arigoni Zürcher, consiglier­a comunale dei Verdi a Balerna –, da parte del Cantone non si è fatto cenno a una assunzione di responsabi­lità. Come se fosse naturale e non importante non ossequiare le norme». La querelle sul rally

nel Mendrisiot­to, comunque, non è finita. Non dopo l’intenzione dei promotori di tornare sulle strade locali, anche se fuori dal periodo vietato (almeno dopo un ripensamen­to, all’inizio si parlava di 31 agosto) e nonostante il ‘no’ di Balerna, in controtend­enza rispetto a Novazzano e Chiasso (cfr. ‘laRegione’ dell’8 marzo). «Siamo alla presa in giro – annota senza perifrasi Noseda –. Hanno atteso lo scadere della norma, l’1 settembre, come se 24 ore dopo i valori d’inquinamen­to si azzerasser­o». Per i ricorrenti la partita non è chiusa.

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TI-PRESS Per il Tram c’è il rischio di dare messaggi contraddit­tori

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