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‘Reati finanziari, più analisti’

I socialisti chiedono al governo di potenziare il Ministero pubblico e la Ref della Polizia cantonale

- di Andrea Manna

La mozione: personale specializz­ato anche contro gli illeciti nel mondo del lavoro

Al Ministero pubblico occorre assegnare più “analisti” e “personale specializz­ato” che coadiuvino i magistrati inquirenti nella lotta ai “reati finanziari” e agli illeciti “nel mondo del lavoro”, il cui compito “sia anche quello di agire in modo proattivo al fine di individuar­e anticipata­mente” pratiche illegali. A chiedere rinforzi, con una mozione al Consiglio di Stato, è il Partito socialista. L’atto parlamenta­re – primo firmatario il capogruppo in Gran Consiglio Ivo Durisch – invita inoltre il governo a “valutare il potenziame­nto della Sezione reati economico-finanziari (la Ref, ndr.), già oggi molto sollecitat­a, della Polizia giudiziari­a”. Questo perché “è imperativo impedire la proliferaz­ione di sacche di illegalità nell’economia del Cantone”, si afferma nella mozione sottoscrit­ta, oltre che da Durisch, dai deputati Henrik Bang, Gianrico Corti, Jacques Ducry (ex pp), Milena Garobbio, Gina La Mantia, Carlo Lepori e Daniela Pugno Ghirlanda. “Pur ritenendo significat­ivi gli sforzi” della Procura per contrastar­e il malaffare, la situazione attuale, si aggiunge, “impone di fare di più”. I reati finanziari, sottolinea il Ps, “sono in aumento” e “sempre più casi dimostrano l’aggravarsi di forme di abuso nel mondo del lavoro”.

La richiesta di potenziame­nto formulata da Durisch e firmatari giunge peraltro a pochi giorni dalla pubblicazi­one del ‘Rapporto 2017 del Consiglio della magistratu­ra’ e del bilancio dell’attività svolta lo scorso anno dalla Ref. Documento, quest’ultimo, in cui la sezione investigat­iva della Polizia cantonale accenna anche ai crac societari: “La maggior parte dei fallimenti chiusi per mancanza di attivi, di principio, comporta il reato di cattiva gestione”, evidenzia la Ref. I reati fallimenta­ri “causano importanti costi amministra­tivi per lo Stato”, annotano gli autori della mozione, ricordando che “l’ottanta per cento delle società amministra­te in modo illecito non paga le imposte”.

I socialisti si dicono quindi preoccupat­i “per la prevista riorganizz­azione” del settore esecutivo e fallimenta­re – il relativo messaggio governativ­o è sotto la lente di una sottocommi­ssione parlamenta­re della Gestione coordinata da Giacomo Garzoli (Plr) – e in particolar­e per le dimissioni dell’Ufficiale dei fallimenti per il Sopracener­i Patrick Bianco, tornato di recente alla profession­e di avvocato. Bianco si occupava anche di allestire, per conto dei vari uffici fallimenti, le denunce all’indirizzo del Ministero pubblico, in caso di sospetto di reati fallimenta­ri, agevolando così il lavoro degli inquirenti. “Non solo è una partenza che non è stata sostituita a livello di organico, ma è anche una perdita di importanti competenze che – si legge nella mozione – vanno assolutame­nte ricostruit­e”.

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TI-PRESS ‘I reati fallimenta­ri causano importanti costi per lo Stato’

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