Caso Plein: quali controlli sulla moda?
Riunioni a tarda sera, straordinari non pagati, licenziamenti ingiustificati. Non si placa l’eco dei controlli, da parte dell’Ispettorato del lavoro, avvenuti a fine marzo nella sede luganese di Philipp Plein, noto stilista tedesco. Il Partito socialista, capeggiato da Ivo Durisch (cofirmatari Gianrico Corti, Milena Garobbio, Gina La Mantia, Carlo Lepori, Daniela Pugno Ghirlanda), ha inviato al governo cantonale un’interrogazione nella quale si mira a conoscere tempistica e ‘frutti’ dei controlli sulle aziende della moda presenti in Ticino. «Il settore della moda – si legge nell’atto parlamentare – è stato giudicato dal Consiglio di Stato uno dei settori promettenti sui quali puntare in futuro. Rimangono ancora però molti interrogativi sulla qualità dei posti di lavoro in questo settore, che sembra prettamente orientato verso l’estero e senza reali legami con il territorio cantonale». Preoccupazioni che portano a una serie di domande, iniziando dall’estroso designer amante dei teschi. “La Philipp Plein ha fatto sapere di aver creato 140 posti di lavoro a Lugano – sono i primi interrogativi espressi dai sei deputati – ma quanti sono i posti di lavoro a Lugano e quanti di questi dipendenti lavorano effettivamente in Ticino? Quale è la percentuale di stagisti sul totale dei posti di lavoro? La Philipp Plein ha inoltre affermato di realizzare un fatturato di 300 milioni di franchi. Quale è effettivamente la parte di utile generata a Lugano? Come varierà l’imponibile dell’impresa di moda una volta entrati in vigore gli standard Beps che impongono alle imprese di pagare le imposte nei paesi dove creano valore aggiunto? Quando gli ispettori del lavoro si presentano per un controllo, l’azienda può rifiutarsi di farli entrare? La Philipp Plein si è rifiutata di lasciare effettuare controlli?”. Poi il discorso si allarga a tutto il mondo del fashion: “Quali e quanti controlli sono stati effettuati in questi anni dall’Ispettorato del lavoro nel settore della moda in Ticino? Sono emersi abusi e di che genere? Come è possibile per gli ispettori controllare il rispetto dei tempi di riposo e dei giorni festivi se le riunioni a cui devono partecipare i dipendenti avvengono all’estero? Quanti sono i posti di lavoro nel design presenti in Ticino e quali le retribuzioni? Come sono regolati gli stage?”. Perplessità infine sul ruolo di intermediari di sindaco e vice di Lugano: “Perché non favorire il ccl?”.