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La straordina­ria vita dell’anguilla

- di Susanna Petrone

Oggi vi portiamo alla scoperta di un pesce affascinan­te, di cui però si sa poco: l’anguilla. Si sa che i suoi antenati vivevano già ai tempi dei dinosauri, più di 100 milioni di anni fa. Si sa che è così adattabile da poter vivere ovunque sulla Terra. Complessiv­amente, si contano 15 famiglie costituite da circa 800 specie. Tra queste c’è l’anguilla europea (Anguilla anguilla), che colonizza le acque dolci di tutto il Vecchio Continente, anche se oramai è rara. Purtroppo dagli anni 80 il numero di questa specie è crollato di oltre il 90% e dal 2014 è inserita nella lista rossa tra quelle minacciate d’estinzione. L’anguilla nasce nel Mare dei Sargassi (e nessuno sa per quale motivo nasca proprio lì), in mezzo al nulla, in pieno Oceano Atlantico. I piccoli – detti prima ceche e poi ragani – migrano facendo il viaggio dei genitori a ritroso (ci mettono circa tre anni): si pensa che all’inizio si spostino passivamen­te seguendo la corrente, mentre, una volta in grado di

nuotare, pare che riescano a seguire le orme dei genitori senza problemi, lasciando l’acqua salata per maturare e crescere nell’acqua dolce. Dopo una quindicina d’anni l’anguilla (che vive dai 15 ai 20 anni, in cattività anche fino a 80 anni) decide che è arrivato il momento di riprodursi e torna nel Mar dei Sargassi (vasto come l’Europa). Insomma: ha un ciclo vitale più che complesso e poco studiato. Parliamo di un pesce che percorre tra i 15 e i 40 km al giorno per oltre 6mila chilometri. Nel Mar dei Sargassi l’anguilla europea si riunisce con quella africana e quella americana. Non è dato sapere per quale motivo tutte le anguille del mondo nascano e tornino in questo luogo. Alcuni scienziati sostengono che solo le femmine si mettano in viaggio, mentre i maschi resterebbe­ro in prossimità della riviera marittima, altri sostengono invece che la femmina possa cambiare sesso nel suo lungo viaggio. Ma in realtà sono tutte ipotesi, visto che nessuno è mai riuscito a seguire un’anguilla dalla nascita alla maturazion­e. Come il salmone (che però dalle acque dolci migra verso il mare), durante il viaggio di ritorno l’anguilla non si nutre abbastanza. Infatti, ha un solo compito: raggiunger­e il Mar dei Sargassi per la riproduzio­ne, usando tutte le scorte di grasso accumulate. Una volta arrivata a destinazio­ne, depone da 1 a 6 milioni di uova a circa mille metri di profondità. Poi muore. Questo è quanto si sa. Sulle motivazion­i e i percorsi, invece, non esistono degli studi approfondi­ti e ciò fa di questo pesce un animale avvolto dal mistero, interessan­te e affascinan­te. Purtroppo, a causa delle azioni da parte dell’essere umano, l’anguilla rischia di scomparire per sempre dai nostri fiumi.

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© Erling Svensen / WWF Un’anguilla europea

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