Troppe infezioni evitabili negli ospedali
Circa il 6% dei pazienti si infetta nei nosocomi. La metà potrebbe essere scongiurata.
Oltre la metà delle infezioni contratte in ospedale potrebbero essere evitate. Due anni dopo aver promosso una strategia nazionale (Noso) per combatterle, l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) non vuole abbassare la guardia. Stando a un’inchiesta realizzata nel 2017 nell’ambito della Strategia per la sorveglianza, la prevenzione e la lotta contro le infezioni nosocomiali, queste ultime concernono circa il 6% dei pazienti in Svizzera. Questo tipo di studi, condotto su un campione di un centinaio di ospedali e di circa 13mila pazienti, verrà ripetuto nei prossimi anni. La situazione potrebbe infatti nettamente migliorare. Secondo il gruppo di esperti denominato ‘Swissnoso’, tra il 35% e il 55% delle infezioni potrebbero essere evitate, soprattutto quelle delle vie urinarie e del flusso sanguigno. Un problema è legato all’uso del catetere (350mila all’anno), il quale spesso viene inserito senza necessità medica. Un programma pilota intende ridurre l’utilizzo di queste sonde urinarie o venose. Per evitare le infezioni è inoltre indispensabile una migliore igiene delle mani da parte del personale ospedaliero. Un impianto mobile denominato ‘CleanHands’ è già a disposizione in cento ospedali elvetici proprio per favorire la pulizia delle mani. Le infezioni più frequenti sono tuttavia legate a ferite postoperatorie. Dal 2009 esiste una sorveglianza nazionale per vari tipi di operazione e consente un paragone tra i nosocomi. Un modulo complementare di prevenzione verrà proposto quest’anno in tutti gli ospedali che dispongono di un proprio reparto di chirurgia. La strategia Noso non prevede però sanzioni per gli ospedali. Esperienze all’estero hanno infatti mostrato che misure simili non generano grandi effetti positivi e potrebbero addirittura risultare controproducenti, ha affermato Stephan Harbarth di Swissnoso: ci sarebbe il rischio che gli ospedali cerchino di insabbiare i casi di infezioni. Gli ospedali non sono i soli luoghi a rischio di infezione. Le case di cura sono pure interessate dal problema, e in questo caso le misure prese non sono molto efficaci. Uno studio sta valutando l’ampiezza del fenomeno.