Finita l’ispezione sui gas a Duma
Mosca – Gli esperti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) hanno terminato la loro missione di accertamento a Duma, in Siria, sul presunto attacco chimico da parte di Damasco il 7 aprile scorso. La missione era stata ostacolata a più riprese, tanto da far sospettare che la si volesse fermare fino alla rimozione delle prove dell’attacco. La fine dell’ispezione è stata annunciata dal portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. “Ora ci aspettiamo che l’Opac pubblichi una relazione con i risultati del lavoro degli esperti”, ha detto. Secondo Konashenkov, agli ispettori dell’Opac è stato concesso ampio accesso e senza impedimenti in tutte le aree, edifici e ambienti “che avevano programmato di ispezionare” e “hanno avuto tempo sufficiente per completare la loro missione”, la polizia militare russa avrebbe garantito la loro sicurezza. Versione contraddetta da altre fonti impegnate nella stessa guerra di propaganda. Mentre si trovavano nella Ghuta orientale, gli esperti dell’Opac hanno visitato “due appartamenti in cui presumibilmente venivano usati agenti tossici e prelevato dei campioni, un laboratorio e un deposito di agenti chimici gestiti da terroristi”, ha detto Konashenkov. “Gli ispettori hanno anche visitato un ospedale di Duma dove hanno parlato con i residenti locali e coloro che hanno preso parte al falso video prodotto dai Caschi Bianchi”. Anche in quel caso “sono stati presi dei campioni”. Curiosamente, ma non troppo, anche la Casa Bianca ha preso di mira i Caschi Bianchi, in sintonia con Mosca. L’amministrazione Trump ha smesso da settimane di finanziarli. Secondo quanto rivelato da alcune fonti a Cbs News, nelle ultime settimane l’organizzazione – i cui fondi dipendono per un terzo dai versamenti Usa – non ha più ricevuto un ghello. Nemmeno falso.