Via la produzione da Biasca
La Elcotherm del gruppo Ariston viene delocalizzata in Italia. In 22 perdono il lavoro, 3 ricollocati
L’ex Termogamma situata in zona industriale chiude. La decisione è stata presa dalla casa madre dell’azienda leader mondiale. Annunciato un piano sociale per i dipendenti, tutti residenti nella zona.
La zona industriale di Biasca perde 25 posti di lavoro a causa della chiusura della Elcotherm, stabilimento che si occupa dell’assemblaggio di termopompe che fa capo all’Ariston Therm Group, azienda italiana leader del settore a livello internazionale. L’attività verrà delocalizzata in Italia a partire dalla prossima estate. Licenziamento collettivo dunque per i dipendenti della ditta – tutti residenti nella regione e attivi nel sito da parecchi anni – che hanno ricevuto la notizia mercoledì. Come spiega il direttore della Elcotherm Raffaele Pergolini da noi contattato, la rescissione del contratto di lavoro riguarda 22 persone; altre 3 verranno ricollocate in altre sedi dell’azienda (in Svizzera se ne contano 4, di cui una a Bedano). «In collaborazione con il sindacato Ocst prevediamo un piano sociale con condizioni migliori da quelle previste dalla legge in modo da riconoscere e premiare il lavoro svolto con serietà dai nostri dipendenti in questi anni», continua Pergolini. La ditta faceva capo alla società privata Termogamma fino al 2006, anno in cui è stata rilevata dal gruppo italiano. Da allora la situazione è rosea, come dimostrano gli utili del gruppo Ariston a livello mondiale. Proprio a fine aprile i risultati del bilancio 2017 mostravano ricavi a quota 1,57 miliardi di euro (+10% rispetto al 2016), il miglior risultato di sempre realizzato nella storia dell’azienda. A Biasca nessun segnale faceva dubitare ai dipendenti che presto avrebbero ricevuto una lettera di licenziamento. «È stata una decisione presa dal gruppo italiano, a fronte dell’intenzione di spostare la produzione in un altro sito acquisito da poco», sottolinea il direttore. Si tratta dello stabile di Albacina, nelle Marche, dove è previsto un polo produttivo in sinergia con altri prodotti dell’azienda.
Nel 2017 già persi 8 posti di lavoro
La notizia ha generato stupore anche in seno al sindacato Ocst – incontratosi con gli operai giovedì – che conferma l’intenzione dei vertici dell’azienda di allestire un piano sociale per i dipendenti che tra circa 3 mesi perderanno il posto di lavoro. Le discussioni in tal senso sono previste nei prossimi giorni. «Siamo molto dispiaciuti per i lavoratori e per le loro famiglie», dichiara alla ‘Regione’ Claudio Isabella, responsabile della sede biaschese di Ocst. Isabella ricorda che pur essendo inaspettata, la notizia non è stata un fulmine a ciel sereno. A inizio 2017 la ditta aveva deciso di spostare da Biasca alla Lombardia i settori di sviluppo e ricerca, perdendo così già 8 posti di lavoro. Un aspetto sul quale i sindacati avevano mostrato la propria preoccupazione e il timore che a lungo termine chiudessero altri settori.
Colloqui con Municipio e Ers-Bv
Per quanto riguarda il futuro dello stabile situato in via Industria, l’intenzione del gruppo è probabilmente la vendita. Già ieri è avvenuto un incontro tra vertici dell’azienda, rappresentanti del Municipio di Biasca e dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Alto Ticino (Ers-Bv) per valutare possibili scenari futuri. Era presente anche il nuovo manager dell’area industriale Stefano Melera, una figura istituita lo scorso mese proprio con il compito di potenziare questa zona che ospita sette aziende compresa la Elcotherm.