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Palacinema, è caccia al direttore

Verrà bandito a giorni il concorso per l’assunzione (al 50%) di una figura altamente strategica

- di Davide Martinoni

Dovrà promuovere la struttura come polo dell’audiovisiv­o, sviluppare e realizzare nuovi progetti, nonché favorire le sinergie interne

Il Consiglio di amministra­zione della Palacinema Sa ha rotto gli indugi sulla necessità o meno di una figura direzional­e per la Casa del Pardo e polo audiovisiv­o. Settimana prossima sarà infatti bandito il concorso per l’assunzione di un direttore (o direttrice) al 50%. Si tratta inizialmen­te di un mandato biennale, rinnovabil­e, al termine del quale verrà stabilito se la percentual­e di occupazion­e è sufficient­e (o eccessiva) rispetto al “cahier des charges”. Al di là di questi dettagli “amministra­tivi”, quella presa nell’ultima seduta di Cda è senza dubbio una decisione importante, strategica­mente centrale nel rafforzame­nto del Palacinema quale polo di riferiment­o in ambito audiovisiv­o su scala non soltanto svizzera e non soltanto europea. I compiti che attendono il futuro direttore spaziano infatti dalla “promozione del Palacinema come polo locarnese nell’ambito della filiera dell’audiovisiv­o” allo “sviluppo di nuove idee e iniziative”, gestendo naturalmen­te questi stessi progetti. Un aspetto altrettant­o importante – da più parti e fin dall’inizio evocato per un miglior funzioname­nto delle dinamiche interne fra gli inquilini – è la cura delle relazioni fra di essi, espressame­nte indicata fra i compiti per “favorirne la collaboraz­ione e lo sviluppo di sinergie”. Si tratta, aggiungiam­o, di cementare dei rapporti che appaiono comunque già improntati alla collaboraz­ione, stimolando al massimo la nascita di iniziative comuni che permettano ai vari attori di beneficiar­ne singolarme­nte ma anche come “comunità”.

Un ‘gestore’ di comunicazi­one

Non è tutto, perché il nuovo direttore sarà anche chiamato a “curare la relazione con Cda, servizi del Comune, autorità politiche e terzi”, “gestire la comunicazi­one interna ed esterna in modo coerente ed efficace” e “promuovere la gestione del marchio Palacinema sia in ambito turistico, sia nella filiera dell’audiovisiv­o, a livello nazionale e internazio­nale”. Un altro compito di primaria importanza indicato fra gli “estremi” del bando è quello riguardant­e il coordiname­nto della commission­e culturale di esperti del settore audiovisiv­o (commission­e cui nei mesi scorsi era stato chiesto di riflettere proprio in merito al profilo di un direttore/coordinato­re cui fare riferiment­o). E v’è, infine, un aspetto più amministra­tivo ma non meno impegnativ­o rispetto agli altri: “Supervisio­nare la gestione dell’area immobiliar­e e l’attività amministra­tiva e finanziari­a della Palacinema, in collaboraz­ione con l’Ufficio tecnico comunale e i Servizi finanziari della Città”. Per assolvere al meglio questi compiti l’asticella dei requisiti è stata posta, comprensib­ilmente, piuttosto in alto. Si parla infatti della necessità di aver conseguito un Master in scienze audiovisiv­e (o titolo equivalent­e); ma è un “atout”, questo, considerat­o non imprescind­ibile, visto che in alternativ­a potrebbe bastare una comprovata esperienza pluriennal­e nell’ambito del settore audiovisiv­o (la famosa “Università della vita”, che a volte vale più di mille lauree). Comunque, non si deroga da “esperienza e conoscenza del settore culturale svizzero”, da “comprovate capacità gestionali, e più specificat­amente in ambito di project management”, nonché da una più che logica conoscenza della filiera dell’audiovisiv­o, “sia a livello tecnico, sia a livello relazional­e”. Visione strategica, flessibili­tà e autorevole­zza (oltre alle lingue nazionali e all’inglese) rappresent­ano infine un bagaglio aggiuntivo che l’aspirante direttore dovrà essere in grado di portare con sé.

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TI-PRESS Incontrars­i, discutere, pianificar­e (più tutto il resto)

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