Regole ‘light’ per la governance
Il Municipio di Lugano risponde sul tema delle società partecipate: sì alla mozione, ma smussata
L’interpellanza sugli enti partecipati a Lugano è scongiurata. Il relatore della Commissione delle petizioni Alain Bühler aveva ‘minacciato’ (cfr. ‘laRegione’ dell’8 febbraio) di procedere con l’atto parlamentare qualora il rapporto del febbraio 2017 – basato su una mozione del 2012 – restasse ulteriormente inevasa. «Mancanza di volontà politica» aveva detto a suo tempo. «Falso, riprenderemo l’argomento», la replica del sindaco. È andata così: il Municipio ha rilasciato pochi giorni fa le proprie osservazioni al rapporto, chiedendo in sostanza al Consiglio comunale di accogliere la mozione ma tenendo conto dei (numerosi) distinguo che ha posto. Uno su tutti: la volontà di regolamentare in maniera specifica soltanto le Società Anonime (Sa). «Già questo è un terreno di scontro – osserva il consigliere comunale –, c’è sicuramente soddisfazione che il Municipio abbia finalmente dato seguito agli atti, decidendo di fare ordine all’interno delle partecipate e che di fondo appoggi l’idea di una governance. A caldo posso dire che le discussioni non mancheranno». Il democentrista ritiene che da parte municipale vi siano infatti delle posizioni ancora non pienamente chiare, che andranno discusse in una seconda fase. «C’è una differente visione su quel che è una Sa a stragrande maggioranza in mano alla Città e pertanto l’interesse pubblico prevale – valuta Bühler –, e poi gli enti autonomi (come il Lac, ndr) devono rientrare sicuramente sotto il cappello della governance». Per il Municipio, sono diverse le partecipate che andrebbero escluse dal futuro regolamento: “Si riterrebbe opportuno – si legge – limitare l’applicazione della normativa alle sole Sa, ritenuto che le altre forme (cfr. infografica, ndr) di partecipata godono, dalla loro costituzione, di completa autonomia nella loro organizzazione e/o sono sufficientemente regolamentate dai rispettivi statuti».
Quelle informazioni ‘sensibili’...
Un’altra importante precisazione dell’esecutivo riguarda quelle informazioni definite «sensibili». Pur condividendo la necessità di rapporti strategici per la gestione di questi enti, si precisa: “Al fine di garantire la concorrenzialità si ritiene opportuno che nel suddetto rapporto non vengano però inseriti elementi sensibili che possano avvantaggiare in qualsivoglia modo le società concorrenti”. «Si possono trovare delle soluzioni – valuta il relatore –, come fa il Cantone ad esempio: comunicando determinate informazioni esclusivamen-
L’esecutivo ritiene che sia meglio inserire delle norme soltanto per le Sa, una scelta sbagliata secondo il relatore Alain Bühler: ‘Anche gli enti autonomi siano inseriti’
te alla Commissione della gestione, affinché possa svolgere il proprio ruolo di controllo, ma vincolandola alla segretezza». L’iter quindi risulta non solo piuttosto tortuoso ancora, ma certamente anche lungo. Il legislativo dovrà infatti decidere se approvare il rapporto, che è un’indicazione, così com’è o accettare
le indicazioni municipali. L’esecutivo stilerà poi un messaggio, infine verrà formata probabilmente una commissione speciale con la facoltà di chiedere delle perizie esterne. Per giungere alle osservazioni, il Municipio ha preso in considerazione regolamenti affini già vigenti in altri comuni o cantoni svizzeri. Pochi i primi (Lucerna, Bienne, Olten e Baden), come pure i secondi, seppur si tratti di cantoni di grosse dimensioni: Zurigo, Vaud, Argovia, Lucerna, Basilea Città e Campagna. «Fa piacere che Lugano sarà il primo ente pubblico ticinese a dotarsi di regole chiare in quest’ambito» conclude il nostro interlocutore.