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Bicicletta: manca un’adeguata offerta di strade

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Il direttor Caratti nel suo editoriale “Viva la bici!..” tocca diversi aspetti che valorizzan­o nella giusta misura la bicicletta come mezzo di spostament­o del futuro per migliorare la situazione viaria dei centri e ritoccare positivame­nte le statistich­e sul turismo. Le e-bike permettono di coprire notevoli distanze a una buona velocità senza troppa fatica. Soluzione interessan­te per chi ha un lavoro a qualche chilometro dal domicilio. I centri urbani potrebbero venire sgravati da molti veicoli. A mio modo di vedere, manca ancora un tassello per invogliare ulteriorme­nte la gente a utilizzare una bici: l’offerta di ciclopiste. La persona in sella a una bici è l’utente più debole e a maggior rischio sulle strade. Infatti, in caso di sinistri ha spesso la peggio anche in maniera grave. Quando tutto fila liscio spesso però ci si trova in balia di automobili­sti intolleran­ti. La voglia di mettersi in sella è proporzion­ale quindi anche al bisogno di pedalare in sicurezza. Si sono effettuati alcuni investimen­ti di miglioria ma molto resta ancora da compiere. L’ente pubblico spinga con forza tutti questi progetti in favore della mobilità sostenibil­e. Molte ciclopiste vengono interrotte per attraversa­re strade principali, come lo Stradonino, o da marciapied­i dalle altezze pericolose. Alcune tratte mancano di un vero percorso ciclabile asfaltato completo, come le sponde destra e sinistra in Riviera. I cartelli segnalano “per bici da strada” quando in realtà si finisce automatica­mente su sterrati sconnessi o strade di campagna erbose. Il collegamen­to nord-sud passa per forza dal pericoloso Ceneri vecchio. Non da ultimo, per chi non ha la fortuna come il sottoscrit­to di avere uno spazio chiuso, proporre dei posteggi dove lasciare il proprio mezzo in tutta sicurezza.

Fiorenzo Malaguerra, Augio

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