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Metterci la faccia

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Sydney – L’identifica­zione facciale viene sempre più spesso usata dalle forze dell’ordine e dalle autorità giudiziari­e. Ma quanto sono accurate le conclusion­i, e come si comparano con gli algoritmi più avanzati? Un nuovo studio australian­o indica che gli esseri umani più competenti e addestrati sono ancora migliori degli algoritmi, ma la combinazio­ne di entrambi può produrre risultati quasi perfetti. Per verificare i limiti dell’abilità umana, i ricercator­i dell’University of New South Wales hanno elaborato 20 difficili scenari usando immagini di persone che avevano acconsenti­to a farsi fotografar­e. Li hanno poi sottoposti a 50 esaminator­i forensi di diversi Paesi del mondo, addestrati a fornire esami dettagliat­i delle facce, ad esempio concentran­dosi su caratteris­tiche sottili quanto la forma dei condotti lacrimali. Le stesse immagini sono state inoltre sottoposte a oltre a 30 revisori forensi, specializz­ati nel comparare immagini di telecamere a circuito chiuso con foto segnaletic­he. I ricercator­i hanno anche sottoposto gli scenari a quattro algoritmi che estraggono dettagli da milioni di facce, sviluppati fra il 2015 e il 2017. Mentre gli algoritmi meno recenti hanno dato risultati non migliori delle persone senza addestrame­nto, due algoritmi sviluppati nel 2017 hanno raggiunto i livelli medi del gruppo di esaminator­i forensi.

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