‘Parco: regole da Cantone e Comuni’
Il Consiglio di Stato sul progetto: ‘Non sono ipotizzabili adesioni coatte’
Dopo l’Ufficio federale dell’ambiente, anche il Consiglio di Stato ticinese puntualizza alcuni aspetti riguardanti il Progetto di Parco nazionale del Locarnese, in votazione il 10 giugno. Un progetto, e una regione, che “dispongono di un alto potenziale per la creazione del primo parco nazionale ai sensi della nuova legislazione sulla protezione della natura e del paesaggio. Da un lato il territorio del candidato parco custodisce un capitale comune di interesse nazionale, ricco di beni naturali, paesaggistici, culturali e tradizionali. D’altro lato il parco nazionale rappresenta uno strumento di promozione economica, di attrattiva turistica e, più in generale, di rilancio socioeconomico e di sviluppo sostenibile della regione”. In merito alle basi giuridiche, viene ribadito che se le basi legali federali “costituiscono un quadro generale”, poi “l’applicazione diretta delle regole e la messa in opera degli obiettivi del parco avvengono nell’ambito del diritto cantonale e comunale”. Poi, la questione delle zone: ci sono quella centrale e quella periferica che la circonda, ma “non esistono e non sono previste altre zone (cuscinetto o di transizione)” tra le prime due. “In caso di approvazione del parco non saranno nemmeno istituite zone di tranquillità per la fauna selvatica all’interno del suo perimetro”. Quanto alla zona periferica, “non determina nessuna restrizione di utilizzazione rispetto a quelle attuali e vi si applicano “le procedure pianificatorie, edilizie e di autorizzazione già oggi in vigore. La valorizzazione e la promozione dell’uso sostenibile delle risorse è perseguita mediante una politica di incentivi concordata con gli enti”. Infine, sulla votazione: “L’esito sarà determinante per la realizzazione di questo progetto per i prossimi 10 anni. Ciò sarà possibile se la popolazione dei Comuni coinvolti aderirà al parco. In caso di mancata adesione da parte di uno o più Comuni, Confederazione, Cantone ed ente responsabile del parco dovranno valutare se saranno ancora soddisfatti i requisiti per l’ottenimento del marchio ‘parco nazionale’. Non è intenzione del Cantone, nel rispetto del principio sopra accennato, forzare l’adesione di un Comune al parco nel caso in cui il consenso della popolazione non fosse dato. Si precisa, a scanso di equivoci, che non sussistono in ogni caso le basi legali per un’adesione ‘coatta’ di Comuni”.