Affari con soldi falsi, truffatore condannato
Orologi, terreni e immobili: condannato l’uomo che trattava con soldi ‘fac-simile’ Tra le sue imprese si annovera il pagamento di tredici orologi di prestigio, dal valore di 540mila franchi, con (letteralmente) carta straccia
A voler ben guardare non si può certo dire che, all’imputato comparso ieri mattina davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio, non siano mancate la fantasia e, soprattutto, l’intraprendenza. Lui, un 46enne italiano di professione operaio (ma che, con tanto di carta d’identità falsa, si presentava come un facoltoso imprenditore), tra il luglio del 2016 e il 5 ottobre dello scorso anno ha messo in piedi 12 tentativi di truffa, due dei quali andati in porto. Orologi di prestigio, immobili, terreni, cambio valuta e, pure, un raggiro ai danni dell’inconsapevole tassista che lo portava agli appuntamenti. Già, perché l’uomo – difeso dall’avvocato d’ufficio Yasar Ravi – le ha tentate proprio tutte, sino a quando la polizia ha fatto scattare le manette ai suoi polsi. Dall’inchiesta è emersa tutta ‘l’imprenditorialità criminale’ del 46enne, condannato (in procedura di rito abbreviato) dalla Corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta a 30 mesi di detenzione (22 sospesi per un periodo di prova di 3 anni) e all’espulsione dalla Svizzera per 7 anni per essersi reso colpevole di truffa qualificata, favoreggiamento, falsità in documenti e falsità in certificati. Il primo ‘colpo’, quello riuscito, risale al periodo tra luglio e settembre del 2016 ed è valso pure un bottino di oltre mezzo milione di franchi. Dopo aver agganciato due persone al fine di portare a termine l’acquisto di 13 orologi di lusso (valore 540mila franchi), l’imputato – con un complice – ha consegnato loro una valigetta in apparenza piena di soldi. Peccato, però, che al suo interno ci fossero solamente 2mila franchi veri, il resto carta straccia.
Da Santo Domingo alla Sardegna
Vista la ‘buona riuscita’ di quanto illecitamente commesso, il 46enne ha così avviato tutta una serie di trattative per portare al termine altre truffe. A Friborgo ha cercato di comprare – sempre con banconote false – un orologio da 130mila franchi. Colpo mancato perché il venditore aveva chiesto ulteriori controlli sui soldi. Leciti sospetti che hanno fatto fallire anche il tentativo di truffa avvenuto tra Lenzburg e Lugano tra il giugno e il luglio del 2017: in quel caso l’uomo si era finto interessato all’acquisto di un immobile a Santo Domingo. Sempre con il modus operandi del cambio valuta quale quota parte di acquisto o caparra, l’uomo ci ritenta, tra Bienne e Milano, 3 mesi più tardi: questa volta l’oggetto è la possibilità di acquistare un immobile a Mazara del Vallo. Nel lungo elenco di tentativi di truffe presenti sull’atto d’accusa, il procuratore pubblico Paolo Bordoli cita ancora il tentativo di comprare orologi di
prestigio, l’acquisto di un non meglio precisato immobile, un terreno a Mallorca, un altro immobile a Pescara (con anche la possibilità di commerciare vini e diamanti), una casa in Sardegna e una ad Asti. Imputato che tra l’11 e il 12 settembre dello stesso anno, era riuscito a sottrarre con l’inganno (una garanzia per
un prestito) 2mila euro a un tassista che lo aveva accompagnato diverse volte in Svizzera. Tutto questo è avvenuto sino al 5 ottobre quando, a Mendrisio, la polizia lo arresta. In quel frangente, insieme a due complici, l’uomo – fingendosi interessato all’acquisto dell’ennesimo immobile adocchiato su un sito internet dedicato
– stava per dare 100mila franchi falsi alla propria interlocutrice. «Mi trovavo in difficoltà economica» si è giustificato ieri in aula l’imputato confermando tutto quanto scritto nell’atto d’accusa. Azioni illecite che, però, gli sono costate una condanna (parzialmente sospesa) a 2 anni e mezzo di prigione.