I ragazzi di Camarda
Mentre lavora alla galleria di AlpTransit, a Camorino, Gianni Del Romano sente la notizia del sisma alla radio. “Chiamo il capo gruppo degli alpini e dice che è meglio non spostarsi per la condizione delle strade. Raccogliamo vestiti e coperte, li portiamo a Milano, alla Croce Rossa. Veniamo a sapere che a Camarda, paesino a pochi chilometri dall’Aquila, dei ragazzi si sono attivati per organizzare una tendopoli. Una cosa che ci colpisce al cuore: riusciamo a chiamarli”. Scendete? “Dopo una decina di giorni. Cosa fare? Dicono che sarebbe utile un pulmino per portare gli anziani a fare la dialisi e per i bambini dell’asilo che stanno in una tenda dislocata. Raccogliamo 29mila franchi e lo compriamo ben equipaggiato. Funziona ancora”. Siete tornati? “Qualche anno fa ci hanno ospitato, un momento emozionante”.
I segni della desolazione
I segni del terremoto? “Una desolazione. Ti senti inerme. Siamo stati anche ad Amatrice, fornendo un container con gli allacciamenti necessari. Fino al disastro delle nevicate, aiutando due persone in difficoltà, grazie anche al Municipio di Lavertezzo”. Da questo scenario, passiamo alle altre iniziative che l’associazione mette in essere ogni anno. “La festa di Primavera alla Cascina dei Bellunesi di Ponte Capriasca. A dicembre quella dei bambini, a Riazzino, un rapporto molto positivo con il Municipio. E la castagnata all’oratorio di Tenero”. Gite? “A settembre o maggio, dipende”. Qualche nome, nella vostra storia? “Floriana De Lucia, Ernesto Magrini, purtroppo scomparsi e ancora attivi Luigi Antenucci, Liberatore Campana, il nostro cuoco. In varie occasioni sono stati invitati cori e musicisti dall’Abruzzo. Gianni è anche autista di bus, percorrendo migliaia di chilometri per l’Europa. Adesso, lo dice sorridendo, “è arrivato il tempo di lasciare”. A Guardiagrele lo aspettano i suoi ulivi, i sapori genuini di quella terra che come la moglie Anna Maria tiene nel cuore.