Continua la tendenza positiva degli utili
In seguito alla recente correzione delle quotazioni, i mercati azionari vengono nuovamente valutati in modo più adeguato? Se consideriamo la stagione degli utili negli Usa, la risposta è chiara: sì, la tendenza alla formazione di bolle speculative sul mercato azionario statunitense si è in parte indebolita. Non solo perché i corsi hanno subito una flessione, ma soprattutto perché le aziende presentano una notevole crescita continua del fatturato e degli utili. Alla fine di aprile circa l’80% delle aziende presenti nell’indice S&P-500 ha presentato i propri risultati relativi al primo trimestre del 2018. Tra queste il 79% ha superato le aspettative sui profitti formulate degli analisti. La crescita media degli utili per azione si attestava al 23,2%. In entrambi i casi, si tratta di valori straordinariamente alti che di fatto vengono raggiunti solo nelle fasi di ripresa dopo periodi di crisi. Quali sono i motivi? Mentre da una parte la riforma fiscale procura un utile netto notevolmente più alto alle imprese al di fuori del ramo finanziario, dall’altra la crescita dei prezzi delle materie prime, oltre a favorire questo settore, sostiene il comparto energetico. In questi settori la redditività è migliorata in modo evidente, dopo che i risultati durante il periodo di raffronto erano ancora gravati dagli ammortamenti. I prezzi più alti provocano in questi settori anche una notevole crescita di fatturato. Anche volendo escludere questi particolari fattori, il quadro rimane molto positivo, poiché gli altri settori mostrano allo stesso modo una forte crescita organica del fatturato. Sulla base del notevole aumento degli utili, la valutazione del mercato azionario misurata sul rapporto corso/utile si è parzialmente relativizzata.