Nuova strage di migranti
Due naufragi, dalla Turchia alle coste della Tunisia, fanno 55 morti. Il bilancio è destinato a salire
Nell’Egeo 9 vittime, 6 sono bimbi; in Tunisia ripescati 46 cadaveri. Mancano all’appello una settantina di migranti. Sul barcone erano stipati in 180.
Tunisi – Mentre la politica si infiamma sul tema dei migranti, degli sbarchi e delle espulsioni, il Mediterraneo continua a inghiottire vite umane: in due naufragi, al largo di Turchia e Tunisia ieri sono morte almeno 55 persone – ma nel caso della Tunisia il bilancio potrebbe essere molto più pesante dei 46 corpi recuperati prima dell’imbrunire domenica – tra cui sei bambini affogati nell’Egeo orientale. Lungo la stessa costa dove il mondo vide il corpo del piccolo curdo siriano Aylan Kurdi, simbolo stesso della tragedia migratoria. La strage più drammatica è avvenuta nell’ovest del Mediterraneo, dove sono almeno 46 i migranti morti (altri 67 tratti in salvo), tunisini e di altre nazionalità africane. Il naufragio è accaduto al largo delle isole Kerkennah, in Tunisia. Le unità di soccorso della marina tunisina sono intervenute dopo l’Sos per un peschereccio in difficoltà. Secondo fonti della sicurezza locale e di un superstite a bordo dell’imbarcazione viaggiavano 180 persone (un’ottantina provenienti da paesi africani, oltre ai tunisini), il che fa temere un numero di vittime più alto. E nove migranti, tra cui i 6 bimbi, sono morti dopo che il motoscafo sul quale viaggiavano è affondato al largo delle coste turche. Il mezzo avrebbe registrato un’avaria nel distretto di Demre, all’estremità del golfo di Antalya, zona frequentata dai turisti. Cinque persone sono state tratte in salvo, una è tuttora dispersa. Secondo l’agenzia turca Dogan, i migranti stavano cercando di raggiungere l’Europa anche se la meta precisa non è nota. L’approdo in un paese Ue più vicino alla loro rotta sarebbe stata l’isola greca di Kastellorizo, di fronte alla cittadina turca di Kas. Identità e nazionalità delle vittime non sono state rese note. Mentre avvenivano questi drammi, i servizi di salvataggio marittimo spagnoli salvavano 240 migranti partiti dal Nord Africa a bordo di 11 barche. Uno degli immigrati è annegato. Lo riferiscono gli stessi servizi i quali precisano che gli agenti hanno notato un cadavere galleggiare dopo aver salvato 41 migranti da un barcone che stava affondando. Nel 2015 il tratto di mare fra Turchia e Grecia fu teatro di una drammatica migrazione di massa di profughi provenienti soprattutto dalla Siria. Un flusso di quasi un milione di persone in larga parte interrotto da un controverso accordo tra Ue e Turchia, che si è impegnata a fermare le partenze in cambio di aiuti economici e altre concessioni. Tuttavia, i numeri degli sbarchi sulle isole greche hanno iniziato a risalire negli ultimi mesi, con situazioni assai critiche in particolare sull’isola di Lesbo.