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LA SCHEDA

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Il lupo in Svizzera è ricomparso nel 1995. E da allora ha suscitato vive discussion­i. Negli ultimi 10-12 anni non c’è stata sessione delle Camere federali senza che se ne sia parlato, ha ricordato ieri durante il dibattito sulla nuova legge sulla caccia il ‘senatore’ Didier Berberat (Ps/Ne). Un salto di qualità lo si è avuto nel 2012, ossia da quando si è formato un primo branco nella regione del massiccio del Calanda, a cavallo dei cantoni Grigioni e San Gallo. Nel frattempo altri tre branchi si sono costituiti, in Vallese e in Ticino. Il Kora, l’organismo incaricato dalla Confederaz­ione del monitoragg­io dei grandi carnivori, calcola che vi sia spazio per 17 branchi in Svizzera. Tra esemplari che vivono in branco e singoli animali, si stima che oggi nella Confederaz­ione vivano 40-50 lupi. Il Kora ha indicato alla ‘Nzz’ che il predatore sarebbe responsabi­le ogni anno in Svizzera dell’uccisione di una media di 150 animali da reddito, in massima parte pecore (una cinquantin­a, invece, le vittime della lince, della quale in Svizzera – ma non in Ticino – si aggirerebb­ero circa 200 esemplari). La revisione della legge sulla caccia trasmessa dal Consiglio federale al Parlamento non mette in discussion­e lo statuto del lupo. La normativa prevede ‘soltanto’ che la regolazion­e degli effettivi di alcune specie protette dalla Convenzion­e di Berna (il lupo, ma non solo) possa essere facilitata, al fine di impedire “grossi danni o pericoli” per l’uomo.

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