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Iniziativa ‘Giù le mani’: per la Gestione ricevibile stralciand­o due punti e mezzo su sei

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Primo, stralciare nel punto 1 l’ubicazione del polo tecnologic­o secondo cui si tratterebb­e dell’attuale sito delle Officine Ffs, poiché “l’indicazion­e del luogo si scontra con la natura generale e astratta di una legge promovibil­e mediante iniziativa legislativ­a generica”. Secondo, stralciare tutto il punto 2, ossia ‘Questa zona sarà inserita nel Piano direttore cantonale, assumendo di conseguenz­a il carattere di zona di interesse cantonale’, perché “non è possibile definire a priori in una legge – in assenza cioè del regolare iter pianificat­orio previsto dalla legislazio­ne federale e cantonale in materia – che la zona su cui dovrebbe sorgere il nuovo polo tecnologic­o venga d’ufficio inserita nel Pd”. Terzo, stralciare tutto il punto 5 secondo cui ‘Le condizioni di lavoro del personale occupato nella società sono rette dal contratto di lavoro (Ccl) valido per il personale delle Ffs Cargo Sa’, poiché “il Tribunale federale stabilisce che l’esigenza dell’unità della materia vieta di riunire, nel medesimo oggetto sottoposto a scrutinio popolare, più proposte di natura o scopi diversi, che forzerebbe­ro il cittadino ad approvarlo o a respingerl­o globalment­e, malgrado egli ne condivida solo una parte”. A queste conclusion­i è giunta ieri la Commission­e parlamenta­re della Gestione, il cui rapporto di Raffaele De Rosa (Ppd), sottoscrit­to da tutti i membri, invita il Gran Consiglio a dichiarare ricevibile – ma solo se così modificata – l’iniziativa popolare legislativ­a generica del 31 marzo 2008 denominata “Giù le mani dalle Officine: per la creazione di un polo tecnologic­o-industrial­e nel settore del trasporto pubblico”. Iniziativa lanciata durante lo sciopero contrario alla chiusura delle Officine e sottoscrit­ta da 14’768 ticinesi. Le modifiche che la Gestione sottopone al Parlamento derivano dai suggerimen­ti indicati dal consulente giuridico del Gran Consiglio cui la commission­e ha chiesto di analizzare il testo. Il quale per il resto – si legge nel rapporto De Rosa – non presenta problemi particolar­i. I 6 punti originali diventano quindi 4. Eccoli: 1. È costituita una zona industrial­e-tecnologic­a ai sensi della Legge cantonale sull’innovazion­e economica. 2. Nel quadro della creazione di questa zona, sarà costituita, attraverso una trattativa tra il Cantone e le Ffs, una società pubblica che: a) rilevi le attuali attività delle Officine Ffs di Bellinzona b) sviluppi nuove attività, nuovi servizi, attività di ricerca e innovazion­e nel campo della gestione e della manutenzio­ne dei vettori di trasporto. 3. La Confederaz­ione, i Comuni ticinesi e il Cantone del Grigioni potranno partecipar­e alla costituzio­ne di questa società. 4. Qualora la collaboraz­ione con le Ffs non dovesse permettere la concretizz­azione di quanto previsto al punto 2 di questa iniziativa, il Cantone può ricorrere a misure di espropriaz­ione. Se il plenum voterà l’iniziativa e gli iniziativi­sti non interporra­nno ricorso, il Gran Consiglio potrà elaborare un testo di legge dettagliat­a che entri nel merito della proposta e la concretizz­i.

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