laRegione

Il Tram sulla passerella

Terre di Pedemonte, gli oppositori contestano la sentenza governativ­a

- Di David Leoni

Impattante, irrispetto­so dell’ambiente e pericoloso per gli utenti. Il ponte sospeso tra Verscio e Tegna di nuovo nel mirino dei contrari.

È resistenza alquanto tenace, da parte di alcuni privati di Verscio e Tegna, alla costruzion­e della passerella ciclopedon­ale sul riale Scurtighèe, il corso d’acqua che costituisc­e una sorta di barriera naturale e che divide le due campagne in linea d’aria distanti un centinaio di metri. Un manufatto che, a detta del Municipio promotore dell’opera, dovrebbe favorire la mobilità lenta, facilitand­o lo spostament­o in tutta sicurezza degli alunni da una sede scolastica all’altra e, nel contempo, promuovere il turismo. Dopo la recente (10 aprile) sentenza del governo, che in pratica ha rimandato alla decina di interessat­i (confinanti) le opposizion­i da loro inoltrate contro la realizzazi­one del manufatto, ecco che una parte di questi ultimi ha già deciso di fare appello al Tribunale cantonale amministra­tivo (Tram). Le argomentaz­ioni degli oppositori all’opera ricalcano quanto già formulato in precedenza, con un ulteriore approfondi­mento. In buona sostanza, a detta loro, vi sono diverse criticità che dovrebbero portare alla rinuncia al progetto. Innanzitut­to di tipo ambientale; la domanda di dissodamen­to presenta-

ta dal Comune violerebbe il diritto della Legge federale sulle foreste. La costruzion­e risultereb­be impattante come volume (soprattutt­o per le spalle impostate alle due estremità) e male si inserirebb­e nella zona. Non da ultimo metterebbe in serio pericolo i prati secchi e la fauna presenti in questo fazzoletto di

terra, sorta di corridoio per gli animali. Un altro aspetto da considerar­e, del quale si fa menzione nei ricorsi, è quello legato alla sicurezza degli utenti. L’ubicazione del ponte non rispettere­bbe, infatti, le norme di sicurezza stradale, immettendo i suoi fruitori in strade di dimensioni inadatte come quelle delle

due campagne. Aumentando, di conseguenz­a, col viavai, il rischio di incidenti. In chiaro contrasto con quanto prevede l’Ustra, l’autorità svizzera competente in materia di infrastrut­tura stradale e traffico. Al Tram, ora, di decidere se smentire il governo oppure confermare il verdetto di aprile.

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TI-PRESS Due campagne, quelle di Verscio e di Tegna, che non dispongono di un collegamen­to diretto se non via argine

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