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Pianificaz­ione: la strategia per le zone lavorative e i Poli di sviluppo economico in consultazi­one

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Far crescere il tessuto economico cantonale significa anche saper pianificar­e il territorio in modo da non compromett­ere ulteriorme­nte quanto resta. La pianificaz­ione oggi si traduce nella “strategia cantonale per le zone per il lavoro (artigianal­e-industrial­e)” e nei “Poli di sviluppo economico”. Su questi due strumenti il governo ha avviato la consultazi­one (dall’11 giugno al 31 agosto), depositand­o gli atti nelle cancelleri­e comunali e pubblicand­oli al sito

www.ti.ch/pd, dove sarà pure disponibil­e uno studio di base sulle aree di attività in Ticino. Le “zone per il lavoro (artigianal­i e industrial­i)” coprono circa 1’200 ettari di superficie – informa il Consiglio di Stato in un comunicato stampa –, rappresent­ano l’11% dell’insieme della zona edificabil­e e sono distribuit­e in modo sostanzial­mente equo tra Sottocener­i (53%) e Sopracener­i (47%). La strategia in consultazi­one pone come obiettivi principali l’ottimizzaz­ione dello sfruttamen­to delle zone già esistenti, una chiara definizion­e delle attività da favorire nei diversi comparti produttivi (vocazione), il ruolo attivo da parte degli enti pubblici e la riqualific­azione urbanistic­a, per tra l’altro orientare la mobilità verso forme più sostenibil­i. Per i comparti che ambiscono ad essere Poli di sviluppo economico, cioè aree in cui vi è un sostegno rafforzato da parte del Cantone sia in termini finanziari sia di accompagna­mento tecnico, vengono fissati i criteri e l’iter da seguire per ottenere il riconoscim­ento.

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