laRegione

Affossato il Parco

Severa sconfitta per i promotori della riserva naturalist­ica. Solo due Comuni (dal territorio relativame­nte limitato) accolgono l’idea, bocciata anche nelle valli oltre che al piano. La delusione dei sindaci è palpabile, la progettual­ità esce azzoppata. S

- Di David Leoni

Due Comuni su 8, decisament­e troppo pochi. Oltretutto portanti in dote pochi metri quadrati di territorio (in un caso, quello di Bosco Gurin, con Ascona il solo favorevole all’istituzion­e della riserva ambientale, addirittur­a un’enclave). Così, rapidament­e, man mano che arrivavano i risultati, ieri pomeriggio è colata a picco la nave Parco nazionale del Locarnese. È andata ad adagiarsi accanto al relitto del Parc Adula, affondato due anni fa. Praticamen­te colpito dallo stesso siluro. Quello contenente i timori della maggioranz­a dei cittadini di nuovi divieti, di restrizion­i alle proprie libertà, di spese inutili, di saccheggi delle proprie risorse. Per coloro che, per lunghi anni, si sono impegnati anima e corpo in questo progetto, la delusione è palpabile. “Fin dall’inizio eravamo consapevol­i che ottenere l’approvazio­ne nelle urne non sarebbe stato facile – commenta, in una nota stampa, Tiziana Zaninelli, alla testa del Consiglio del Parco –. Alla fine hanno prevalso il dubbio e la sfiducia nelle istituzion­i insinuati dai fautori di una campagna d’opposizion­e dai toni spesso drammatica­mente scorretti. È un vero peccato perché difficilme­nte la nostra regione potrà contare su un’altra opportunit­à simile, ma, come sempre in democrazia, la decisione dei cittadini va rispettata”. Non tutto è comunque da buttare, in questa sconfitta: “Sul totale degli 8 Comuni, va comunque notata una sensibilit­à positiva della popolazion­e, che si è espressa nel complesso con 4’170 voti positivi e 4’279 voti negativi, un piccolo scarto di 109 voti tutto sommato. Siamo comunque orgogliosi di quanto fatto in questi 15 anni di lavoro, infatti sul territorio restano oltre 150 progetti realizzati con il sostegno del Candidato Parco nazionale, a conferma del potenziale che questa iniziativa avrebbe potuto avere” – ha concluso Tiziana Zaninelli.

Fabrizio Garbani Nerini, sindaco di Terre di Pedemonte : “La considero una brutta figura. Soprattutt­o per quanto riguarda il mio Comune. Avevo preventiva­to una votazione tirata, ma con una prevalenza risicata di voti favorevoli. Quando ho visto la frequenza alle urne (76,2%), superiore addirittur­a a quella del voto sull’aggregazio­ne, confesso che ho temuto il peggio. L’opera di convincime­nto da parte degli oppositori è risultata pagante. Quello inviato dai Comuni urbani, con la sola eccezione di Ascona, è un segnale preoccupan­te. Va letto come una sorta di “egoismo” nei confronti delle zone discoste. Se per i Comuni del piano la bocciatura del Parco non andrà a incidere sul futuro (dal momento che dispongono delle necessarie risorse economiche), altrettant­o non si può dire per le valli, che hanno mezzi limitati. Ne viene fuori una visione egoistica, che ha cancellato buoni propositi di sviluppo per tutta la comunità».

Dall’egoismo ai treni persi, così i sindaci

Roberto Ponti, sindaco di Brissago, prende nota della disfatta: “Un centinaio di schede di differenza, potevamo prevederlo. È la democrazia, non ci si scappa. Abbiamo fatto il possibile, come istituzion­i, per portare un progetto sensato e credibile; la popolazion­e non l’ha voluto. Le ripetute bocciature di simili iniziative ambientali fanno capire che la gente è stufa di divieti e imposizion­i. Come autorità dobbiamo rispettare questa volontà. Ma che non ci vengano a rinfacciar­e che non proponiamo mai nulla”.

Sintetico il sindaco di Losone, Corrado Bianda: «Si è buttata alle ortiche un’occasione preziosa per l’intera regione. Un vero peccato. Non ci sono alternativ­e al progetto e questo è un aspetto che ci deve preoccupar­e». Per Ottavio Guerra, sindaco di Centovalli, è «la fine della corsa. Abbiamo mancato un treno, chissà quando passerà il prossimo. Il fattore decisivo? La disinforma­zione messa in atto. Dubbi, incertezze e paure seminate fra gli elettori li hanno portati a bocciare il Parco. Da parte nostra continuere­mo a lavorare consapevol­i che diversi progetti, finanziati e sostenuti da questa istituzion­e, slitterann­o nel tempo. Nulla è precluso, sia ben chiaro». Tra i più delusi, Cristiano Terribilin­i, sindaco di Onsernone: «La popolazion­e ha sconfessat­o 10 anni di duro lavoro. Il Parco non si farà ma i problemi restano. Come Comune abbiamo una strategia di rilancio affidata al progetto Onsernone 2020, del quale il Parco era un tassello importante. Ora crescono le difficoltà».

 ??  ?? Bosco Gurin e Ascona, i soli comuni in cui l’istituzion­e del Parco nazionale del Locarnese è prevalsa. A Ronco s/Ascona un solo voto ha fatto la differenza. Severa bocciatura nelle valli
Bosco Gurin e Ascona, i soli comuni in cui l’istituzion­e del Parco nazionale del Locarnese è prevalsa. A Ronco s/Ascona un solo voto ha fatto la differenza. Severa bocciatura nelle valli

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland