Un AutoPostale travolge Ruoff
Berna – Susanne Ruoff ha presentato venerdì le dimissioni con effetto immediato in seguito allo scandalo delle manipolazioni contabili presso AutoPostale. La direttrice della Posta, secondo un comunicato diffuso dopo 48 ore, si assume la responsabilità generale degli “incidenti”. Dopo aver ispezionato i rapporti investigativi, Susanne Ruoff ha dovuto ammettere la presenza di indizi della pratica illegale di rendicontazione di AutoPostale tra il 2007 e il 2015, precisa il comunicato. La direttrice, in carica da settembre 2012, respinge tuttavia di essere stata a conoscenza delle attività illecite: “Come in ogni azienda, come Ceo mi sono affidata a sistemi di controllo interni ed esterni”, ha precisato Ruoff. Con le sue dimissioni, la Posta potrà ora “portare avanti la necessaria trasformazione senza restrizioni”. Immediata la presa di posizione dell’azienda, che in una nota diffusa ieri in serata ha comunicato di aver preso atto delle dimissioni di Ruoff, precisando anche che l’indagine in merito allo scandalo AutoPostale è conclusa. “Il Consiglio di amministrazione ha preso la sue decisioni e le comunicherà domani [oggi] rendendo allo stesso tempo pubblicamente accessibili i rapporti”, ha scritto la Posta. La vicenda è nata dall’avere AutoPostale percepito illecitamente 78,3 milioni di franchi di sovvenzioni federali e cantonali tra il 2007 e il 2015, stando a un rapporto dell’Ufficio federale dei trasporti. La somma potrebbe superare i 100 milioni quando tutte le questioni saranno delucidate. In seguito allo scandalo, sotto i riflettori è finita anche la direttrice della Posta, Susanne Ruoff. L’Ufficio federale di polizia (fedpol) è stato incaricato di svolgere una procedura penale amministrativa contro la Posta, in relazione alle irregolarità.