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Syndicom lancia un appello alla politica

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L’addio del Ceo della Posta Susanne Ruoff allenta brevemente la pressione sull’azienda, ma non risolve alcun problema. È la posizione di Syndicom, espressa in una nota diramata ieri, riguardo alla delicata situazione in cui si trova il gigante giallo. Le dimissioni della manager erano prevedibil­i, si legge nel comunicato, ma ora la politica deve dare un chiaro segnale alla direzione della società e far capire che l’obbiettivo non è la massimizza­zione dei profitti, bensì offrire un ampio servizio pubblico. Perciò servono stabilità, una strategia di successo e una guida unitaria, scrive il sindacato. Il gruppo Posta adesso deve stringersi e unirsi anziché sfaldarsi; indipenden­temente dallo scandalo AutoPostal­e, dovrà affrontare grosse sfide, prosegue la nota. È ora importante che venga designata presto una nuova direzione, rileva Syndicom. Tra l’altro, essa dovrà capire che, se vuole elaborare un piano credibile sulla digitalizz­azione, dovrà coinvolger­e anche il personale. In quest’ambito, sottolinea Syndicom, rimangono in sospeso progetti di grande impatto (droni, robot dei pacchi, francoboll­o digitale). AutoPostal­e deve riacquista­re credibilit­à: è quanto auspica Transfair, che chiede una verifica del governo d’impresa, un rafforzame­nto delle strutture di controllo interno e cambiament­i organizzat­ivi. In una nota, il sindacato si dice estremamen­te turbato per il sistematic­o occultamen­to di profitti e per il conseguime­nto indebito di sussidi. “Accolgo con soddisfazi­one che per i dirigenti esonerati non siano previsti paracaduti d’oro”, afferma René Fürst, responsabi­le del ramo posta e logistica, citato nella nota. ATS

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