‘Operazione che non persegue lo scopo della legge sulle commesse pubbliche’
“Non è ammissibile che l’Ente pubblico consenta operazioni contrarie a una sana messa in concorrenza e non conformi agli scopi legali vigenti in ambito di commesse pubbliche”. Così Loris Dellea (nella foto), direttore della Conferenza delle associazioni tecniche (Cat), organizzazione che rappresenta le associazioni professionali di ingegneri e architetti, in una presa di posizione sul dossier eVita. Presa di posizione dovuta, a mente della Cat, poiché “una delle missioni” della Conferenza “è agire a favore di progetti di qualità, realizzati nel rispetto delle leggi in vigore, in particolare della legislazione sulle commesse pubbliche”. Senza concludere che ci sia stata violazione della legge, Dellea sostiene che nel caso dello stabile eVita sono stati disattesi i suoi scopi. In primis il principio della messa in concorrenza. “A suscitare perplessità – scrive il direttore della Cat – sono le modalità d’azione che hanno distinto la collaborazione pubblico-privato, ossia l’assenza di concorrenza volta a definire il progetto che al meglio soddisfi le esigenze del committente”. È infatti un aspetto “notorio” e una “prassi corrente” che per “simili iniziative, svolte in collaborazione con privati, la ricerca del giusto progetto deve avvenire tramite un concorso di progetto e non per incarico diretto”. Vista la volontà di collaborare con i privati (che non è messa in discussione dalla Cat), “nulla impediva all’Ente pubblico o ai privati di procedere con un concorso di progetto e una messa in concorrenza dei vari appalti e forniture. Anzi – rileva Dellea –, sarebbe stato il giusto modo di procedere, evitando sicuramente le attuali discussioni e l’allestimento di perizie e contro-perizie giuridiche”. La conclusione è perentoria: “Non è ammissibile che l’ente pubblico consenta operazioni contrarie a una sana messa in concorrenza e non conformi agli scopi legali vigenti in ambito di commesse pubbliche”. A questo punto “un intervento chiarificatore da parte del legislatore è dunque d’obbligo – conclude il direttore –. La Cat chiede quindi al parlamento di intervenire in tempi brevi. Chiede inoltre al Consiglio di Stato d’organizzare per il caso in esame un concorso di progetto”.