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‘Bene, ma non come il 2017. È ora di ragionare in termini di città-cantone’

- AR

Tutto sommato, a livello di pernottame­nti, non ci si può lamentare. Anche se, spiega il presidente di Hotellerie Suisse Lorenzo Pianezzi, «non è cambiata la tendenza in atto, ossia quella di essere leggerment­e al di sotto degli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno. Risultati che hanno consentito di recuperare il tanto terreno perso nelle stagioni precedenti. Non è stato possibile reggere il confronto con il livello raggiunto nel 2017». Complice, aggiungiam­o noi, le bizze del mutevole meteo primaveril­e di quest’anno. Ma gli ultimi eventi in Città, come il Pride, hanno contribuit­o a richiamare turisti a Lugano? «Certo, hanno portato comunque un buon numero di pernottame­nti. Gli alberghi del centro città hanno fatto registrare una buona occupazion­e sia per il Pride sia nel fine settimana appena trascorso – osserva Pianezzi –. Quando ci sono eventi capaci di richiamo, la gente arriva. Ben venga qualsiasi tipo di evento in grado di portare pernottame­nti di qualità». C’è chi, come il presidente di GastroTici­no Massimo Suter, ha evidenziat­o in un post che la gara di Formula E ha richiamato a Zurigo fra le 100 e le 150mila persone mentre a Lugano per il Pride ‘solo’ ottomila... «È un grandissim­o peccato non essere riusciti a portare la formula E a Lugano. Sicurament­e avrebbe generato un bel numero di pernottame­nti e un indotto importante in tutto ciò che ruota attorno al turismo. Zurigo ha saputo cogliere l’opportunit­à. Probabilme­nte, ci sta anche chiedersi se davvero la Formula E non fosse possibile a Lugano». In realtà, il Municipio ha fatto il possibile ma alla fine ha dovuto lasciar perdere. In Ticino siamo davvero capaci di cogliere le opportunit­à? «Non sempre, perché magari ci lasciamo andare in polemiche, per noi insormonta­bili – risponde Pianezzi –. Di conseguenz­a, rischiamo di non riuscire a portare a casa eventi che avrebbero avvantaggi­ato la città e la destinazio­ne Ticino. Per gli eventi, dobbiamo iniziare a pensare in termini di città-Ticino perché fra un paio d’anni, con AlpTransit, il cantone lo potremo girare in venti minuti e ciò che è importante per Lugano lo è per tutto il Ticino».

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TI-PRESS Lorenzo Pianezzi

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