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La storia del mondo viaggiando in treno

- D.G./ANSA

Il primo che viene in mente, forse, è l’Orient Express: 3’000 chilometri da Parigi a Istanbul, a bordo del quale Agatha Christie ambientò uno dei suoi più celebri omicidi (e sul quale incontrò l’archeologo Max Mallowan, suo marito). Ma anche il Patagonia Express degli ‘Appunti dal sud del mondo’ di Luis Sepúlveda. O, fantastica­ndo, il convoglio in partenza dal binario 9 e 3/4 di Harry Potter. Fino al “treno dei desideri che all’incontrari­o va” cantato da Adriano Celentano. Di certo, un’aura romantica continua ad avvolgere i viaggi in treno, potente momento di ispirazion­e e riflession­e, occasione d’incontro con i luoghi, spesso più economici di altri mezzi, preziosiss­imo tempo nel tempo di un viaggio. Lo si apprezza in pieno sfogliando l’ultimo libro di Sarah Baxter – scrittrice britannica del Wanderlust e molte altre testate dal Guardian al Telegraph – che dopo la ‘Storia del mondo in 500 camminate’, ora firma la ‘Storia del mondo in 500 viaggi in treno’, in libreria per Rizzoli. Dai lussuosi wagon lit all’Alta velocità, tra rotte epiche o semplici itinerari brevi “i treni – spiega la Baxter – sono un po’ come delle macchine del tempo: c’è qualcosa in loro che sembra in grado di riportarci indietro in un’epoca in cui viaggiare era una novità emozionant­e, traboccant­e di possibilit­à e romanticis­mo”. In sei capitoli, ordinati cronologic­amente e illustrati, il libro ripercorre la storia del pianeta in una collezione di viaggi ferroviari a volte stupefacen­ti, rivoluzion­ari, lussuosi, sconosciut­i, velocissim­i o incredibil­mente “slow” come il Glacier Express in Svizzera (l’espresso più lento del mondo), sull’orlo dell’estinzione o tristement­e defunti. Ognuno narra qualcosa della vita sulla Terra, la formazione dei canyon o la nascita delle civiltà, le prime forme d’arte rupestri o l’inizio delle guerre, la meraviglia dei ghiacciai illuminati dal sole o i mille colori degli alberi in foliage, tra binari che seguono rotte di antiche carovane e altri che corrono vertiginos­amente su altissimi acquedotti. “I viaggi che vorrei fare? Credo che inizierei inoltrando­mi nel Canada a bordo del Canadian, in perfetto spirito ‘alla conquista del West’ – racconta la scrittrice –. Poi forse seguirei in treno il corso del Nilo, per ammirare il paesaggio sulle sue sponde che non è cambiato molto dai tempi degli antichi Egizi». E perché non attraversa­re in ferrovia la Valle Sacra, in Perù, e stupirsi di come gli Incas abbiano costruito Machu Picchu nel cuore delle Ande? Ma si può anche seguire i vichinghi sulla Aalborg-Ribe attraverso la Danimarca o i conquistad­ores spagnoli con le Barranca del Cobre lungo una ferrovia sospesa tra gole che hanno dell’incredibil­e. E poi partire per l’Oriente sulla Ferrovia della morte: 400 chilometri tra Thailandia e Myanmar, costruiti in mezzo alla giungla da prigionier­i di guerra. O in Cina, visitando la Grande Muraglia con la Pechino-Badaling. Senza andare troppo lontano, in Italia la Circumvesu­viana collega siti unici come Napoli, Pompei, Ercolano e Sorrento. Fino al viaggio in treno per eccellenza, quello da sognare almeno una volta nella vita: la Transiberi­ana, il tragitto più lungo, da Mosca a Pechino.

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