Pedemonte, programmare tranquilli
Presentato il Piano finanziario 2018-2022; la situazione finanziaria rimarrà serena
Terre di Pedemonte, Comune dalle finanze sane. Lo sarà anche nel quadriennio a venire (2018-2022)? Se ci si attiene alla conclusioni del Piano Finanziario presentato ieri sera a Cavigliano ai consiglieri comunali, ebbene sì, il quadro non dovrebbe mutare. Ma siccome a influenzare i bilanci di un ente pubblico concorrono numerosi fattori (con gli immancabili imprevisti sempre in agguato), ecco che una certa “prudenza” nelle affermazioni rimane d’obbligo. Di certo c’è, per ora, che si muove da basi solide (nella stesura del documento si è fatto riferimento al consuntivo 2017 e al preventivo 2018). Negli ultimi anni il Comune ha costantemente registrato degli utili a bilancio (306mila lo scorso anno), il capitale proprio è lievitato a 5,65 milioni e il debito pubblico ha conosciuto un movimento inverso (attestandosi a 5,3 milioni). Il gettito fiscale (la cui componente essenziale è rappresentata dalle persone fisiche) negli ultimi 6 anni è passato da 5,49 a 6,94 milioni di franchi. Issatosi nella fascia dei Comuni ticinesi finanziariamente “medi”, Terre di Pedemonte ha dunque le carte in regola per affrontare il vasto piano di investimenti dietro l’angolo, che secondo le proiezioni degli esperti comporterà un leggero aumento del debito pubblico (nel 2022 sarà di circa 8,3 milioni). Salirà, di pari passo, anche il debito pubblico pro capite (da 2’042 a 3’155 franchi), che rimarrà pur sempre inferiore alla media cantonale.
L’evoluzione degli investimenti
Anche se la situazione pare rosea, non bisognerà tuttavia addormentarsi sugli allori. Perché le uscite lorde per investimenti saliranno dall’1,2 milioni di media del periodo 2014-2017 a 2,95 milioni da qui al 2022, con un importo netto complessivo che supererà i 10,5 milioni (pari a un valore medio annuo di 2,1 milioni di franchi). Pianificazione e operatività, per l’amministrazione comunale, sono dunque, intatte anche nel prossimo quadriennio. Ma non bisognerà perdere d’occhio, nella gestione corrente, la spesa pubblica e tutti quei fattori sensibili di influenzare una situazione oggi confortante.