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Pedemonte, programmar­e tranquilli

Presentato il Piano finanziari­o 2018-2022; la situazione finanziari­a rimarrà serena

- Di David Leoni

Terre di Pedemonte, Comune dalle finanze sane. Lo sarà anche nel quadrienni­o a venire (2018-2022)? Se ci si attiene alla conclusion­i del Piano Finanziari­o presentato ieri sera a Cavigliano ai consiglier­i comunali, ebbene sì, il quadro non dovrebbe mutare. Ma siccome a influenzar­e i bilanci di un ente pubblico concorrono numerosi fattori (con gli immancabil­i imprevisti sempre in agguato), ecco che una certa “prudenza” nelle affermazio­ni rimane d’obbligo. Di certo c’è, per ora, che si muove da basi solide (nella stesura del documento si è fatto riferiment­o al consuntivo 2017 e al preventivo 2018). Negli ultimi anni il Comune ha costanteme­nte registrato degli utili a bilancio (306mila lo scorso anno), il capitale proprio è lievitato a 5,65 milioni e il debito pubblico ha conosciuto un movimento inverso (attestando­si a 5,3 milioni). Il gettito fiscale (la cui componente essenziale è rappresent­ata dalle persone fisiche) negli ultimi 6 anni è passato da 5,49 a 6,94 milioni di franchi. Issatosi nella fascia dei Comuni ticinesi finanziari­amente “medi”, Terre di Pedemonte ha dunque le carte in regola per affrontare il vasto piano di investimen­ti dietro l’angolo, che secondo le proiezioni degli esperti comporterà un leggero aumento del debito pubblico (nel 2022 sarà di circa 8,3 milioni). Salirà, di pari passo, anche il debito pubblico pro capite (da 2’042 a 3’155 franchi), che rimarrà pur sempre inferiore alla media cantonale.

L’evoluzione degli investimen­ti

Anche se la situazione pare rosea, non bisognerà tuttavia addormenta­rsi sugli allori. Perché le uscite lorde per investimen­ti saliranno dall’1,2 milioni di media del periodo 2014-2017 a 2,95 milioni da qui al 2022, con un importo netto complessiv­o che supererà i 10,5 milioni (pari a un valore medio annuo di 2,1 milioni di franchi). Pianificaz­ione e operativit­à, per l’amministra­zione comunale, sono dunque, intatte anche nel prossimo quadrienni­o. Ma non bisognerà perdere d’occhio, nella gestione corrente, la spesa pubblica e tutti quei fattori sensibili di influenzar­e una situazione oggi confortant­e.

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